Duecento incontri per il primo Business opportunity day di Confindustria Udine

Poco meno di 200 incontri one to-one, tra imprenditori di tutti i settori merceologici, della manifattura e dei servizi. E’ questo il bilancio del Business Opportunity Day ospitato in Confindustria Udine. Quella andata in scena questa mattina a palazzo Torriani è la prima edizione di un appuntamento nato da un’esigenza manifestata dalla base associativa con due obiettivi principali: promuovere incontri diretti tra gli imprenditori e favorire eventuali percorsi di collaborazione tra aziende.

Il Business Opportunity Day ha avuto un approccio concreto e pratico. Il programma della mattinata, infatti, dopo un breve saluto di benvenuto da parte della presidente degli Industriali friulani, è proseguito con due ore e mezza di incontri mirati. Ogni appuntamento è stato organizzato sulla base della domanda-offerta proposta da ciascuna azienda, secondo uno schema che le stesse imprese associate, nel modulo di adesione alla mattinata, hanno segnalato. L’incrocio delle informazioni ha perciò permesso di predisporre un’agenda d’incontri personalizzata.

 “Già in questi mesi – ha sottolineato la presidente Anna Mareschi Danieli – abbiamo voluto incoraggiare conoscenze ed eventuali occasioni di collaborazione tra le nostre imprese associate promuovendo strumenti semplici e efficaci, come il repertorio delle aziende iscritte a Confindustria Udine sul nostro sito internet, che non a caso abbiamo denominato Business Opportunity. Con l’iniziativa di oggi, ci ritroviamo di persona per parlare tra di noi di opportunità di lavoro e di collaborazione”.

“Siamo nell’era digitale, dell’Industria 4.0 – ha aggiunto Mareschi Danieli - e l’innovazione è uno dei pilastri del nostro programma di presidenza per questi anni. Credo, però, che vadano ancora curate e con maggiore convinzione le relazioni umane, gli scambi di vedute e, perché no, di possibili affari tra di noi. Diciamolo pure senza alcun timore: è il nostro mestiere e qui siamo a casa nostra. È un dato di fatto che non ci conosciamo tutti tra noi associati: è un gap da colmare. Spesso ci rivolgiamo fuori dal nostro territorio per ricercare collaborazioni, fornitori, clienti quando invece abbiamo tutte le eccellenze nei vari settori a portata di mano”.

“Sono convinta – ha concluso la presidente - che momenti come quello odierno possono rafforzare la conoscenza tra di noi, ma anche lo spirito d’identità associativa: ne abbiamo tutti bisogno in un momento in cui si vorrebbero depotenziare e silenziare i corpi intermedi”.