"L'economia circolare è oramai un concetto pop"

“L’Economia Circolare è ormai un concetto POP, nel senso che è un’idea, un modello che ha superato i confini del gruppo di esperti di settore per raggiungere in modo efficace larghi strati di popolazione”.

Lo ha dichiarato Matteo di Giusto, presidente regionale del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria FVG, aprendo, oggi, a palazzo Torriani, la tappa friulana del Workshop di Confindustria nazionale dal titolo “Management e imprese alla sfida dell’Economia Circolare”.

Di Giusto, nel suo intervento, ha ricordato l’impegno per uno sviluppo sostenibile profuso dal nostro sistema industriale, spesso in passato accusato di essere il settore inquinatore per eccellenza. “In Italia 1 impresa su 4 ha investito nell’ultimo quinquennio su tecnologie green, nel manifatturiero 1 su 3. E sono anche le imprese che esportano di più e innovano di più. Ed il 13% dell’occupazione complessiva nazionale è data da green jobs cioè da occupati con competenze “verdi”. Dall’ultimo rapporto Greenitaly 2018 risulta poi che siamo oltre la media UE per l’uso efficiente delle materie prime e dell’energia, per il riciclo dei rifiuti e nella riduzione della loro produzione. Evidentemente abbiamo fatto di necessità, virtù: il nostro Paese, povero di materie prime, ha sviluppato una particolare dote, “fare tanto con poco”, cioè “valorizzando quanto più possibile i residui produttivi e di consumo, con evidenti benefici indiretti, tra cui la minor dipendenza dall’estero nell’approvvigionamento di materie prime e minore impatto in termini di emissioni”.

“Tutti i genitori del mondo, ed anche io lo sono, desiderano per i propri figli una vita soddisfacente, appagante, sicura e comoda. Per questo - ha concluso Di Giusto - dobbiamo continuare su questa strada, perché il modello dell’economia circolare trovi sempre nuove e concrete declinazioni. E’ un impegno morale, una sfida culturale e - per le imprese - un passaggio necessario per essere competitive”.

Purtroppo - come ha sottolineato Giulio Molinaro, dell’Area Politiche industriali di Confindustria - le imprese non dispongono sempre delle informazioni, della fiducia e del contesto normativo adeguato per adottare soluzioni improntate all’economia circolare. Proprio per rispondere a questa esigenza Confindustria ha sviluppato questa iniziativa ad hoc per lʼinformazione, lʼaggiornamento e la condivisione di esperienze e buone prassi, rivolta alle imprese e al management, attraverso azioni mirate che puntano a far emergere le opportunità legate al modello economico circolare, ad attivare dinamiche di knowledge-sharing ed a diffondere le best practice disponibili nel Paese. Il progetto è composto da una pluralità di iniziative tra loro interconnesse (tra cui workshop sul territorio e un concorso per individuare le aziende best performer dell’economia circolare), con l’obiettivo di fornire informazioni, esempi e strumenti per l’aggiornamento sulle opportunità offerte dall’economia circolare e l’impatto che questa può avere sulle imprese e sull’intero sistema economico-produttivo.”

Il roadshow è poi entrato nel vivo con l’illustrazione da parte di Francesco Rizzi, professore associato di Economia e gestione delle imprese dell’Università di Perugia, delle opportunità e dei vantaggi dell’economia circolare e dei nuovi modelli di business “circolari”. Dopo un focus sulle azioni del Governo a supporto dell’economia circolare, è stata quindi la volta di Sara Cortesi, ricercatrice Enea, e Carlo La Rotonda, direttore RetImpresa Confindustria, a soffermarsi sulla simbiosi industriale, le piattaforme e le reti d’impresa a supporto dell’economia circolare.

A chiudere i lavori sono state le testimonianze aziendali del territorio, affidate a Tullio Bratta, consigliere delegato della Fantoni, Fabrizio Cattelan, amministratore delegato di C.D.A., e Giorgio Betteto, commercial executive di Gees Recycling.

Bratta ha illustrato il ciclo virtuoso del legno da recupero che, grazie alle piattaforme RILEGNO e a tecnologie mirate e innovative anche sotto il profilo del risparmio energetico e idrico, non viene smaltito e sprecato, ma riutilizzato quasi totalmente, rendendo l’Italia il Paese europeo all’avanguardia nell’utilizzo di questo processo tecnologico. Dal canto suo, Cattelan ha dimostrato come anche un’azienda di distributori automatici di bevande e alimenti possa cercare la sostenibilità in tutti gli aspetti di impatto ambientale che la riguardano: dalla ricerca di soluzioni per il riutilizzo dei fondi di caffè all’organizzazione di buone prassi sui trasporti fino all’impronta nutrizionale degli alimenti. Da ultimo Giorgio Betteto ha raccontato come un’idea innovativa di start up, il recupero degli scarti di vetroresina, possa diventare un progetto industriale di successo.