Regno Unito quinto partner commerciale del FVG

“Monitoriamo attentamente l’evoluzione delle trattative in corso su Brexit. Il presidente Jean-Claude Juncker dice che si tratta di un'intesa ‘equa e equilibrata’, Boris Johnson parla di un ‘nuovo grande accordo’ e queste dichiarazioni ci fanno ben sperare. L’esperienza recente, però, ci insegna che non è il caso di cantare prematuramente vittoria”.

E’ improntato alla cautela il commento a caldo della presidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli, a seguito dell’odierno annuncio di un accordo su Brexit, anche alla luce del peso economico che il mercato d’Oltremanica riveste per il nostro sistema economico e produttivo.

“Il Regno Unito – ricorda la presidente - per il Friuli Venezia Giulia rappresenta il quinto partner commerciale per valore di beni esportati ed il sedicesimo per beni importati. Nel primo semestre del 2019, secondo le elaborazioni dell’Ufficio Studi di Confindustria Udine su dati Istat, le esportazioni del FVG nel Regno Unito, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sono aumentate del +5,1%, passando da 360 a 378 milioni di euro. Le importazioni, invece, sono cresciute del +10,7%, da 70 a 78 milioni di euro. Dal 2011 le esportazioni hanno fatto registrare un incremento ogni anno. Precedentemente, l’apice si è toccato nel 2010 a seguito della vendita di navi e imbarcazioni”.

“La principale voce delle esportazioni, nei primi sei mesi di quest’anno, - sottolinea Anna Mareschi Danieli - è rappresentata dai mobili, le cui vendite sono cresciute del +1,1%, da 145 a 147milioni di euro, il 39% del totale delle esportazioni del FVG nel Regno Unito. Seguono apparecchiature elettriche e prodotti dell’elettronica (+46,6%, da 38 a 56 milioni di euro) e macchinari (-12,9%, da 52 a 45 milioni di euro)”.

“In crescita – prosegue la presidente -, nei primi 9 mesi del 2018, anche le esportazioni di beni della provincia di Udine nel Regno Unito: +2,6%, da 100 a 103 milioni di euro (mobili 22 milioni, macchinari, prodotti chimici e farmaceutici 13, prodotti della metallurgia 12”.

“Speriamo – conclude la presidente di Confindustria Udine – che si possa davvero raggiungere una buona intesa, perché le nostre imprese operano in un contesto di generale rallentamento dell’economia globale, con particolare riguardo alla Germania, che è il nostro primo partner commerciale e produttivo. Per non parlare delle tensioni commerciali in corso generate dalla guerra dei dazi tra Usa e Cina. Un territorio come il nostro, che vanta la maggiore propensione all’export in Italia, è fatalmente più esposto di altri a queste turbolenze e quindi le nostre imprese, pur avendo dimostrato in questi anni difficili notevole flessibilità e capacità di adattamento alle dinamiche dei mercati internazionali, sono più sensibili ad eventuali contraccolpi”.