Industria 4.0: illustrati in un convegno a palazzo Torriani gli incentivi e gli strumenti a supporto

Fornire alle imprese un quadro degli incentivi e degli strumenti a supporto di Industria 4.0 e capire come ottenerli e ottimizzarli, attivando processi organizzativi che favoriscano l’individuazione e la progettazione di nuovi percorsi mediante la trasversalità tra funzioni, adeguando le competenze e favorendo la comprensione dei processi di tutta l’azienda - a partire dall’imprenditore - verso la quarta rivoluzione industriale: è stato questo l’obiettivo che si è prefisso il convegno “Industria 4.0: incentivi e strumenti”, promosso a palazzo Torriani (e visibile in video-conferenza dalla Delegazione di Tolmezzo) da Confindustria Udine, in collaborazione con Umana spa e Deloitte Studio tributario e societario.

 

Con un taglio prettamente tecnico e pragmatico, l’incontro è entrato nel vivo con l’illustrazione da parte di Marcello Braglia, tax partner Studio tributario e societario Deloitte, degli incentivi fiscali del Piano nazionale Industria 4.0 (I4.0), le cui direttrici strategiche di intervento per gli anni 2017-2020 puntano ad incentivare gli investimenti privati in tecnologie e beni di I4.0, ad aumentare la spesa privata in Ricerca, sviluppo ed innovazione nonché a finanziare la finanza di supporto di I4.0 e start up. Le misure incentivanti sono di carattere automatico e cumulabili, in quanto non costituiscono aiuti di Stato e riguardano: gli iper e super-ammortamenti per investimenti; i crediti d’imposta per attività di Ricerca e Sviluppo; le novità per gli investimenti in start up e pmi innovative ed ulteriori agevolazioni introdotte dalla Legge di Bilancio 2017.  

 

Quindi, Silvia Cesarini, R&D engineer centre of excellence Deloitte, ha parlato dei fondi europei a sostegno della transizione verso l’Industria 4.0. La sua attenzione si è focalizzata, dapprima, sui fondi a gestione diretta della Commissione UE del programma Eu settennale 2014-2020: ovvero, Horizon 2020 (budget 80 miliardi di euro) per la ricerca e innovazione, con focus sui bandi ‘factories of the future’ e ‘ICT’, e il programma Life – Ambiente e Clima (budget di 3,5 miliardi di euro). La relatrice è poi passata all’esame dei fondi strutturali di investimento, in particolare sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale FESR (budget di 183,3 miliardi di euro) con attenzione al Friuli Venezia Giulia.

 

Dal canto suo, Maria Raffaella Caprioglio, presidente di Umana spa, ha formulato alcune considerazioni sul lavoro 4.0, evidenziando come la digitalizzazione del manifatturiero richiederà alle aziende un duplice impegno: l’introduzione di nuove tecnologie e l’adeguamento del proprio capitale umano. Non tutte le competenze potranno però essere introdotte ex novo e la scarsità di risorse richiederà un rapido adeguamento delle professionalità già esistenti dentro l’azienda alle nuove tecnologie introdotte. L’innovazione coinvolgerà inoltre l’azienda ad ogni livello e in ogni funzione. A tale riguardo Caprioglio ha  

presentato i “Digital enablers” e “U4Job”, un supporto di e-learning che favorisce l’interoperatività formando il personale e creando un linguaggio comune interaziendale quale indispensabile strumento verso la digitalizzazione.

 

Da ultimo Paolo Bulleri, R&D senior manager Studio tributario e societario Deloitte, ha portato alcuni case history di imprese che hanno ottimizzato i benefici di Industria 4.0. Indispensabile a suo giudizio per definire una strategia per guidare il processo di ricerca, sviluppo ed innovazione è l’attivazione di un circuito virtuoso che ricomprenda l’identificazione puntuale delle esigenza dell’impresa, una focalizzazione degli obiettivi a medio/lungo termine, l’individuazione di una strategia per la ricerca e sviluppo e la connessione con università e centri di ricerca.