Occupazione in provincia di Udine: il saldo tra assunti e cessati resta positivo

In provincia di Udine, secondo le elaborazioni dell’Ufficio Studi di Confindustria Udine su dati dell’Osservatorio del lavoro della Regione, nel periodo aprile-giugno 2019 le assunzioni hanno riguardato 27.272 rapporti di lavoro, -2,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (quando si sono contate in 27.846 unità). Le cessazioni sono state pari a 23.077 unità, con un saldo di positivo di 4.195, inferiore però a quello registrato nel secondo trimestre 2018 (4.396 unità).

Complessivamente, nel primo semestre del 2019 le assunzioni ammontano a 49.215 unità, -4,5% rispetto ai primi sei mesi del 2018. Le cessazioni sono state 40.103. Il saldo assunti-cessati del primo semestre 2019 è stato pari a 9.112, inferiore a quello dello stesso periodo del 2018 (10.135) e a quello del 2017 (11.892).

La maggior parte delle assunzioni nel primo semestre 2019, 21.050 (pari al 42,8% del totale) ha interessato il terziario, diminuite del 5,5% rispetto ai primi sei mesi dell’anno scorso. Seguono alberghi e ristoranti, con 11.009 assunti, -3,4% rispetto al 2018. Il manifatturiero con 7.440 assunzioni, il 15,1% del totale, ha registrato un calo del 15,5%; il saldo, a seguito di 6.282 cessazioni, è stato comunque positivo, pari a 1.118 unità, ma inferiore rispetto a quello dello scorso anno, 1.943. Le costruzioni con 2.526 assunzioni, il 5,1% del totale, segnano, viceversa, un incremento del 25%.

Nel complesso dei settori economici la tipologia contrattuale prevalente è rappresentata dal rapporto a tempo determinato che ha interessato 25.290 assunzioni, pari al 51,4% del totale. Seguono il lavoro in somministrazione, 7.323 assunzioni (-32,9% rispetto al 2018) corrispondenti ad una quota del 14,9%, il rapporto a tempo indeterminato che ha caratterizzato 4.867 assunzioni, il 9,9% del totale (nel primo trimestre 2018 era l’8,3% del totale), in crescita del 13,3% e il lavoro intermittente (7,8% del totale per 3.825 assunzioni). Nel manifatturiero la tipologia contrattuale maggiormente utilizzata resta il lavoro in somministrazione, 2.799 assunzioni pari al 37,6% del totale, seguita dal lavoro a tempo determinato, 2.298 assunzioni per una quota del 30,9%, e da quello a tempo indeterminato, 1.463 assunzioni per una quota del 19,7% (nel primo semestre 2018 era il 12,9% del totale).

“La flessione nelle assunzioni e nel saldo tra assunti e cessati, che però resta in territorio positivo - commenta Anna Mareschi Danieli, presidente di Confindustria Udine - riflette l’andamento negativo della produzione industriale, sia a livello territoriale, sia nazionale. La domanda interna non mostra segnali di rilancio, mentre quella estera risente di un contesto internazionale in rallentamento. Preoccupa, in particolare, l’andamento dell’economia della Germania, primo partner commerciale della provincia di Udine, che frena più del previsto e che potrebbe avere ricadute negative sul manifatturiero friulano vista la stretta correlazione tra i sistemi produttivi e un successivo, potenziale impatto anche sulle dinamiche occupazionali”.