Le Industrie Chimiche di Confindustria Udine confermano Germano Scarpa come capogruppo

Le Industrie Chimiche aderenti a Confindustria Udine hanno confermato come capogruppo Germano Scarpa, presidente della Biofarma spa di Mereto di Tomba. 

Sempre convinto che l’unico modo per rilanciare il Gruppo delle Chimiche sia quello di raccogliere le idee di tutti i suoi componenti coinvolgendoli, anche per dialogare meglio con le istituzioni e gli enti del territorio, Scarpa ha dichiarato “di voler concentrare l’attenzione su alcune precise tematiche di interesse per tutte le aziende facenti parti del Gruppo. Tra queste spiccano l’inserimento virtuoso dei diversamente abili in azienda; la necessità di un aggiornamento formativo sul Regolamento (CE) n. 1907/2006 concernente la registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche (REACH); la predisposizione, in collaborazione con l’Arpa, di linee guida preventive per i controlli ambientali aziendali, sulla falsariga di quanto il Gruppo Alimentari fece a suo tempo in collaborazione con la Regione e le Aziende Sanitarie; un ricorso sempre più spinto all’economia circolare per lo smaltimento dei rifiuti; ristabilire la verità per confutare, dati alla mano, la campagna denigratoria mediatica in atto contro l’utilizzo delle materie plastiche”. 

Scarpa ha presentato una nota congiunturale del settore. L’industria chimica impiega, in Friuli Venezia Giulia, circa 6.200 addetti se si considerano anche i comparti della farmaceutica, gomma e plastica (il 43,1% degli addetti sono in Provincia di Udine). Nei primi 9 mesi del 2019, ha registrato, secondo l’indagine trimestrale elaborata dell’Ufficio Studi di Confindustria Udine, un rallentamento: la produzione ha segnato una variazione del +2,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel 2018 la produzione era cresciuta, invece, del +5,2% su base annua. 

La frenata del commercio mondiale ha influito sulle esportazioni regionali del comparto che, nel primo semestre dell’anno in corso, sono aumentate (+4,8%, da 486 a 509 milioni di euro) meno rispetto allo scorso anno (+5,4%).

Nel dettaglio, le esportazioni nei primi 6 mesi del 2019 hanno segnato una crescita del +8,8% nell’industria chimica, del +5,8% negli articoli in gomma e materie plastiche, mentre sono calate del -14,1% nei prodotti farmaceutici. 

Con riferimento alle principali aree di destinazione, le vendite all’estero dell’intero comparto sono cresciute verso la Germania (+8,1%), rimaste stazionarie verso la Francia e diminuite del -9,3% verso il Regno Unito. 

Le prospettive per la seconda parte dell’anno sono condizionate dal clima di incertezza al quale il settore è, per sua natura, particolarmente sensibile.