Angela Martina eletta presidente di Ance Udine

Angela Martina, socia dell’impresa Martina srl di Codroipo nonché presidente della Cassa Edile e del CEFS di Udine, è stata eletta all’unanimità presidente di Ance Udine. Subentra a Paola Valle, che non ha inteso riproporre la propria candidatura. 

“Ringrazio i colleghi per la fiducia accordata. Il mio mandato - ha dichiarato l’ingegner Martina - avrà le caratteristiche della continuità con quanto sin qui svolto e sulla massima collaborazione con le altre formazioni edili provinciali dell’Ance. L’esperienza acquisita in tanti anni alla presidenza della Cassa Edile di Udine mi permetterà di promuovere opportune iniziative per contrastare con incisività il fenomeno del “dumping contrattuale” che rappresenta una stortura del nostro settore e contribuisce a mantenere inalterata una situazione di concorrenza sleale tra imprese”.

“Darò voce agli associati – ha aggiunto il neo capogruppo - coinvolgendoli direttamente nei vari progetti attraverso gruppi di lavoro interni, per il consolidamento, la digitalizzazione e l’innovazione del settore in stretta collaborazione con l’Ance nazionale”.

In precedenza, la Presidente uscente Valle, nella sua relazione di fine mandato, aveva parlato di situazione ancora incerta e complicata per il settore edile. “Le tante richieste formulate dall’Ance al Governo di dare un concreto sostegno al settore, la necessità di accelerare la spesa e di eliminare o quanto meno ridurre le pastoie burocratiche si rinnovano puntuali ad ogni incontro o tavolo di lavoro, ma - ha detto Valle - vengono sistematicamente disattese. Assistiamo così impotenti all’approvazione di norme come appunto la legge di bilancio o il decreto fiscale che complicano la vita alle imprese invece di semplificarla come nel caso dello sconto in fattura per le opere collegate al Sismabonus ed Ecobonus. Anche da questi esempi è facile comprendere il clima nel quale il Governo, da un lato, le associazioni di categoria, dall’altro, si muovono in maniera spesso divergente e disarmonico”.

Vi sono poi i consueti ed irrisolti problemi: l’eccessiva burocrazia, le difficoltà della Pubblica Amministrazione di operare con celerità, la progettazione delle opere, lenta ed inadeguata che rende incerto qualsiasi programma di spesa, e quindi qualsiasi pur meritevole iniziativa di ammodernamento delle città, delle reti infrastrutturali, la messa in sicurezza del territorio e degli edifici obsoleta e vetusta.

“E tutto ciò - ha proseguito Valle - vale sia a livello nazionale che a livello regionale, dove riscontriamo una certa difficoltà nella valorizzazione delle realtà imprenditoriali radicate nel territorio e rispettose delle norme”. A tale riguardo l’assessore regionale competente parla dell’imminente adozione di un testo di nuova legge organica sui lavori pubblici redatta sulla falsariga del sistema normativo delle leggi del Trentino Alto Adige, “ma di questa legge - ha evidenziato Valle - non si conoscono ancora i termini. Bene invece quanto fatto sull’edilizia residenziale: sono state aggiornate norme e regolamenti, sono state destinate nuove risorse, sono allo studio nuovi incentivi. L’insieme di tali disposizioni fanno ben sperare per il rilancio del settore che potrà anche beneficiare del cosiddetto bonus bellezza regionale, dei finanziamenti per il cantiere 4.0, ovvero per la digitalizzazione del processo produttivo in edilizia, ed altro ancora”.

Il 2019 si è rivelato peraltro un anno significativo per l’Ance di Udine: Roberto Contessi, da Presidente di Ance Udine, è stato nominato Presidente di Ance FVG, mentre Piero Petrucco è stato nominato Vice-Presidente dell’Ance nazionale e poi anche Vice-Presidente della FIEC Federazione europea dell’industria delle costruzioni con delega alla competitività e sostenibilità. “Anche grazie a questi eventi - ha rimarcato Valle -, la presidenza regionale e la significativa rappresentanza in Ance nazionale, si è consolidato il dialogo con le formazioni edili di Pordenone-Trieste e di Gorizia, dialogo che fa ben sperare per un processo di regionalizzazione che potrebbe coinvolgere anche gli enti bilaterali”.