NOTA CONGIUNTURALE LEGNO ARREDO

L’impatto della pandemia sui livelli di attività del comparto del Legno Arredo in Italia è stato immediato e violento.

L’avvio del lockdown lo scorso anno ha causato un calo produttivo senza precedenti nel bimestre marzo-aprile. Il recupero, una volta rientrato il blocco delle attività a maggio, è stato molto rapido e già in estate la produzione ha raggiunto lo stesso livello di gennaio ma complessivamente nei dodici mesi del 2020 rispetto al 2019, secondo le elaborazioni dell’Ufficio Studi di Confindustria Udine su dati Istat e Eurostat, la variazione è risultata negativa, -8,3% per il comparto del Mobile, -9,3% per il comparto del Legno (Manifatturiero -12,1%), ed è ancora inferiore ai livelli del 2007.

Per il comparto del Mobile valori negativi anche in Germania, -7,1%, Francia, -14,8%, Regno Unito, -24,3%. Stazionaria la Polonia, +0,1%.

Con riferimento al comparto del Legno si registrano variazioni negative in Francia, -8,5%, Finlandia, -4%, Austria, -2,1%, e positive in Germania, +3,1%, Polonia, +3,9%, Svezia, +3,1%.

Dopo il calo registrato negli ultimi due mesi del 2020, a seguito delle misure di contenimento adottate per fronteggiare la seconda ondata di contagi, a gennaio 2021 si è osservato in Italia un robusto incremento della produzione rispetto a dicembre sia per il comparto del Mobile, +2,8%, che per quello del Legno, +6,1% (+0,5% la variazione del Manifatturiero).

Con riferimento al comparto del Mobile si registra, sempre a gennaio 2021 rispetto a dicembre 2020, un calo della produzione in Germania, -5,5%, e un aumento in Francia, +6,3%.

Le esportazioni italiane nel 2020, rispetto al 2019, hanno segnato una flessione del -11,1% per il comparto del Mobile e del -15,1% per quello del Legno.

Anche in FVG che conta al 31 dicembre 2020 2.434 localizzazioni (imprese + sedi secondarie: il 58,3% ubicate in Provincia di Udine) e 22.237 addetti (rispettivamente il 20,2% e il 19?ll’industria manifatturiera regionale, rapporto più alto a livello nazionale), dopo il crollo della produzione del comparto Legno Arredo registrato nel primo trimestre 2020 (-11,2% la variazione rispetto allo stesso periodo del 2019) e nel secondo (-27,3%), sì è registrato un rimbalzo nel terzo trimestre (+6,5%) e nel quarto trimestre (+2,8%). La variazione media annua è stata di -7,3%.

La crisi generata dalla pandemia ha colpito anche gli scambi globali e, di conseguenza, le stesse vendite all’estero.

Le esportazioni regionali, dopo la crescita registrata nel 2019 (+4,8% comparto Mobili, +24% comparto Legno), nel 2020, sempre secondo le elaborazioni dell’Ufficio Studi su dati Istat, nonostante il recupero nel secondo semestre, hanno segnato, rispetto al 2019, una diminuzione del -9,7% nel comparto dei Mobili (da 1.499 a 1.353 milioni di euro) e del -16,6% nel comparto del Legno (da 213 a 177 milioni di euro).

Con riferimento ai paesi di destinazione del comparto Mobili, si rilevano valori negativi nel 2020 rispetto al 2019: Regno Unito -13,5 % (nel 2019 rispetto al 2018 +3,9%), Francia -8,9% (+21,1%), Germania -10,6% (+0,4%), Stati Uniti -11,9% (+6%), Spagna -8,5% (+12,1%), Austria -8,1% (+9,3%).

Stante il forte aumento dei contagi delle ultime settimane e ipotizzando un graduale controllo a breve, grazie anche alla diffusione del vaccino, si presume, in termini congiunturali, che la produzione resti debole nel primo semestre, per poi tornare ad espandersi a ritmi significativi a partire dai mesi estivi.

 

Il report completo con i grafici a cura dell'Ufficio Studi di Confindustria Udine