L’Assemblea Generale di Confindustria a Bologna

Investimenti ed energia ad un costo sostenibile, via i lacci burocratici che strozzano le imprese. Parte da qui il piano straordinario per l’economia del presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, lanciato, martedì 27 maggio, nel corso dell’assemblea pubblica, la prima a Bologna, cui ha assistito pure il presidente di Confindustria Udine, Luigino Pozzo, accompagnato dal direttore generale Michele Nencioni. Una ‘visione’ di lungo periodo che si snoda sul doppio piano italiano ed europeo ma che alla fine risponde ad un’unica parola d’ordine, valida per tutti: rilanciare la competitività, alla prova di un contesto globale reso incerto dai dazi americani e profondamente mutato negli assetti geopolitici.

Per questo trova la “porta aperta” sia dal governo che dall’Unione Europea: prima la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che dal palco dell’assise industriale ha garantito di essere “al lavoro per scrivere una strategia industriale” impegnandosi a “procedere in maniera più spedita”; poi la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, che nel suo intervento ha assicurato: “Siamo al vostro fianco, il Parlamento che presiedo è vostro alleato”.

Oltre 2mila persone, tra imprenditori, politici e sindacalisti, hanno riempito il teatro EuropAuditorium di Bologna per questa edizione dell’assemblea pubblica degli industriali, lontana dalla sede ‘usuale’ romana (un modo per dimostrare la vicinanza ai territori). Nel parterre, tra gli altri, i ministri Calderone, Urso, Tajani, Pichetto Fratin, Santanchè e Berini, ma anche i leader dei partiti dell'opposizione, Schlein del Pd, Calenda di Azione, Lupi di Nm; i leader sindacali di Cgil, Cisl e Uil.

La ricetta Orsini per l’Europa parte da un presupposto: una “netta sterzata" e si basa su due macro-leve. La prima: gli investimenti per sostenere la capacità innovativa dell’industria, da realizzare, ha detto, “con il contributo delle risorse pubbliche e private”. Per attivarli, serve un “New Generation Eu per l’industria” e un “mercato dei capitali realmente unico e integrato”. La seconda: regole, sì, ma per rimettere la competitività al centro, abbattendo quindi “gli oneri burocratici”. Un monito rivolto all’Europa, che continua a fissare ‘il dito’ e non la luna: “deve finire la logica per cui per le istituzioni europee la norma è l’obiettivo, a prescindere dagli effetti prodotti sull’economia e la società”. Abbassando le barriere interne al mercato unico allo stesso livello degli Usa “la produzione aumenterebbe del 6,7%, oltre mille miliardi”.

Ma vale anche per l’Italia, dove l’industria è “in forte sofferenza” da due anni e le imprese devono fare a una sorta di corsa a ostacoli, frenate nella competizione su tantissimi fronti. Per Orsini servono investimenti da 8 miliardi di euro l'anni per i prossimi tre anni, ancora meglio cinque, per garantire un obiettivo di crescita del 2% del Pil nel triennio.

Ma c'è un ostacolo che lega le mani alle imprese: la bolletta energetica. Le aziende vivono “una situazione insostenibile” su cui “bisogna agire con urgenza: non possiamo più accettare di continuare a pagare l’energia al prezzo vincolato a quello del gas”, ha ribadito il presidente Orsini, esortando a entrare “subito nella logica del disaccoppiamento”. Ha rassicurato la presidente Meloni: “Sulla materia energetica siamo sempre aperti a suggerimenti, idee nuove, proposte serie”.

Ma al centro non ci sono solo energia e burocrazia. In un passaggio finale del suo intervento, Orsini si è rivolto direttamente ai sindacati affermando che “ogni morte sul lavoro è un fallimento” e che la perdita del potere d’acquisto dei salari è un “problema nazionale” su cui si deve lavorare insieme.

Nel commentare a margine i contenuti dell’Assemblea, il presidente di Confindustria Udine, Luigino Pozzo, si è detto convinto che, ora più che mai, “occorre avere il coraggio di andare verso soluzioni concrete, come l’applicazione delle energie rinnovabili e l’utilizzo del nucleare. Rimettere mano ai gravi errori fatti dal Green Deal è importante per rilanciare la nostra industria. Sul costo dell’energia attendiamo anche di capire come si muoverà la presidente Meloni”.

 

AL SEGUENTE LINK LA RELAZIONE INTEGRALE DEL PRESIDENTE ORSINI

https://public.confindustria.it/repository/2025/05/26210326/Relazione_Presidente_2025.pdf?cl=home