Il Direttore di Federmeccanica Stefano Franchi illustra alle aziende friulane l’accordo per il rinnovamento del Contratto Nazionale dell’industria metalmeccanica e della installazione di impianti

 01/03/2017

A distanza di otto mesi dall’ultima visita, il direttore di Federmeccanica Stefano Franchi è di nuovo stato ospite di Confindustria Udine. Franchi, accompagnato da Antonio Pescosolido, dirigente Area Servizi Sindacali di Federmeccanica, ha infatti incontrato le aziende friulane al fine di illustrare loro l’accordo sottoscritto dalle parti sociali il 26 novembre scorso per il rinnovamento del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro dell’industria Metalmeccanica e della Installazione di impianti.

“Abbiamo avuto come Federmeccanica un approccio pragmatico al rinnovamento del contratto – ha detto Franchi –. Questo accordo è solo un primo passo per un cambio radicale della situazione. Noi non ci accontentiamo. Ci siamo già posti come obiettivo il 2019, quando il contratto scadrà, per portare avanti le nostre proposte. L’importante però era quello di iniziare a guidare il cambiamento, non di subirlo”.

Il direttore di Federmeccanica ha ricordato poi come le imprese metalmeccaniche non potessero più permettersi il modello contrattuale precedente legato, quasi esclusivamente, all’aumento della retribuzione fissa. Alla firma di ogni contratto precedente la domanda che ci veniva posta era sempre la stessa: “A quanto avete chiuso?” Era diventata oramai una situazione insostenibile anche perché eravamo arrivati alla nuova trattativa di rinnovo in presenza di uno scenario industriale quasi post bellico visto che si erano persi per strada 300mila posti di lavoro e il 25% della capacità produttiva delle nostre aziende. Occorreva quindi avviare un rinnovamento culturale con un contratto adeguato ai tempi, che facesse cioè riferimento non all’inflazione prevista, ma a quella reale. Ed è per questo che l’accordo del novembre 2016 è il primo contratto che non contiene cifre dell’incremento retributivo e che inizia a rendere marginale e più leggera l’incidenza dell’aumento della retribuzione fissa”.     

“La nostra – ha concluso il direttore di Federmeccanica – vuole quindi essere una visione non più quantitativa, ma qualitativa del contratto nazionale. Con l’auspicio di ricavare benefici in termini di aumento di produttività abbiamo, infatti, voluto investire individuato gli strumenti, vedi il welfare e la formazione, da sostenere e finanziare”.

L’incontro è poi proseguito con l’intervento di Pescosolido che ha analizzato nel dettaglio i contenuti innovativi del nuovo accordo.      

In allegato il materiale illustrativo utilizzato nell’incontro