Industria partner d'eccellenza del Green Deal

“Essere sostenibili non solo è una questione di convenienza, ma è anche un obbligo morale”.

Lo ha dichiarato Anna Mareschi Danieli, presidente di Confindustria Udine, aprendo questo pomeriggio il webinar ““Essere sostenibili conviene a tutti!”, promosso dall’Associazione degli industriali friulani.   

Trasformare le problematiche climatiche e le sfide ambientali in opportunità per dare impulso all’economia grazie alle tecnologie verdi diventa un’esigenza essenziale per le imprese. Come ha sottolineato Mareschi Danieli, “l’Europa punta tutto sul Green Deal. Nei prossimi 10 anni l’obiettivo sarà quello di mobilitare circa mille miliardi di euro per finanziarlo. Di pari passo ci si attende anche un impatto positivo sull’occupazione, con almeno 500 mila posti di lavoro in più nel settore green. Inoltre, l’economia circolare potrebbe fare da volano all’economia dell’area euro favorendo, secondo stime del Parlamento Europeo, una crescita del Pil fino al 7% in più entro il 2035.

“A noi però non interessa un’Europa green, se questo significa trasferire il settore manifatturiero in altre parti del mondo, con regole diverse o inesistenti” ha ammonito la presidente di Confindustria Udine. Noi crediamo che l’industria possa essere un partner di eccellenza nella transizione a un modello economico in cui circolarità e sostenibilità sono i pilastri portanti. Perché l’abbiamo fatto da sempre e siamo già i leader in Europa nel riciclo e nel riutilizzo. Ma crediamo che ci voglia uno sforzo comune perché incentivi, tecnologie e digitalizzazione possano davvero aiutare tutte le aziende, anche quelle più piccole e meno strutturate, a entrare nel nuovo modello, facilitandole e non ostacolandole con intoppi burocratici”. La posta in palio, del resto, è molto alta. “Investire in sostenibilità conviene: l’Istat ha mostrato che le imprese che seguono modelli di produzione sostenibili non solo sono più resistenti agli shock, ma hanno una più alta produttività, fino al 15% per le grandi imprese. Senza contare che il consumatore sta diventando sempre più sensibile a queste tematiche e sta quindi cominciando ad effettuare selezioni di tipo green e che gli investitori sono sempre più interessati alle aziende con un elevato tasso di sostenibilità. La sostenibilità non è solo questione di convenienza, ma anche e soprattutto un obbligo morale. Siamo in tanti, il pianeta è, per il momento, uno. Trattiamolo bene, per trattarci bene”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Claudio Pantanali, capogruppo Terziario avanzato di Confindustria Udine, che ha moderato il webinar: “Finora – ha evidenziato - abbiamo seguito un modello lineare in cui ognuno di noi consumava i prodotti e produceva rifiuti. Questo, al giorno d’oggi, è un modello che va assolutamente ripensato e indirizzato verso l’economia circolare. Il nuovo modello chiede il coinvolgimento di tutti, specialmente del mondo dell’impresa, che è chiamata a riprogettarsi”. 

All’incontro sono pure intervenuti: Massimiliano Rudella e Davide Cuk, rispettivamente direttore Istituto Innovazione ed esperto Unità Economia Circolare di Area Science Park, che hanno parlato degli strumenti a supporto della simbiosi industriale,  Franco Campagna, responsabile Innovazione Confindustria Udine, che ha analizzato il Bando Mise Economia circolareLino Vasinis, direttore servizio gestione fondi comunitari dell’assessorato Attività produttive Regione FVG, che ha relazionato sulla sostenibilità nella programmazione europea FVG 2021-2027 con particolare riferimento al POR FESR,  Anna Lutman, direttore scientifico  ARPA FVG, che ha illustrato il ruolo dell’Agenzia ARPA come sviluppatore della sostenibilità, e, infine, Alessandra Barocci, dello Studio SAB di Brescia, che ha esposto un caso concreto dei vantaggi della circolarità per le imprese.