Digitalizzazione e sostenibilità leve strategiche della Advanced Manufacturing Valley

UDINE-BUTTRIO 1 GIUGNO 2021 - I principi di digitalizzazione e sostenibilità applicati all’industria manifatturiera sono stati toccati con mano dal sottosegretario al Ministero della Transizione ecologica Vannia Gava e dall’eurodeputata Elena Lizzi grazie alla visita da loro fatta a Danieli Automation di Buttrio e a beanTech di Udine. Le due aziende, infatti, sono partner di un importante progetto di applicazione dell’Intelligenza Artificiale ai processi produttivi, nato ben prima della pandemia ma già anticipatore delle linee di indirizzo indicate da Next Generation Eu. Il progetto è stato battezzato Artificial Intelligence for Manufacturing (Aim) e coinvolge anche altre due aziende leader di una regione che vuole diventare la Advanced Manufacturing Valley, ovvero la Brovedani di San Vito al Tagliamento e la Lima Lto di San Daniele. L’innovativo sistema si basa sulla capacità predittiva, che consente di adattare in tempo reale l’attività di impianti e macchinari alle più diverse variabili, dal fabbisogno energetico alla necessità di materie prime.

“Il Friuli Venezia Giulia è tra le 73 regioni europee più innovative, ma si trova in un contesto italiano che rimane tra i peggiori del continente – ha introdotto Anna Mareschi Danieli in rappresentanza del gruppo di Buttrio e in qualità anche di presidente di Confindustria Udine – in tale contesto troppo spesso la digitalizzazione viene vista come semplice dematerializzazione dei processi produttivi e non come vera e propria strategia”.

È per questo che il progetto Aim rappresenta un esempio utile non solo per le piccole e medie imprese alla ricerca del rilancio post pandemico, ma anche per le stesse istituzioni che possono così meglio calibrare le proprie azioni di sostegno all’economia.

La prima tappa della visita si è svolta nella sede di beanTech, vero esempio di aziende Ict di successo nata dall’amicizia di due compagni di studi, Fabiano Benedetti e Massimiliano Anziutti, e diventata nel corso di vent’anni una realtà da 150 dipendenti, partner delle più importanti industrie del Nordest. Azienda molto impegnata nella crescita di nuove professionalità e di talenti, tant’è che a breve, come ha presentato in anteprima a Gava e Lizzi, ospiterà direttamente nella propria sede un corso dell’Its Kennedy di Pordenone.

Spostandosi poi a Buttrio, ad accoglierle erano il presidente di Danieli Automation Antonello Mordeglia, affiancato dal Ceo Alessandro Ardesi, mentre il vicepresidente di Digi&Met Marco Ometto ha presentato la punta di diamante dei loro prodotti, il forno digitale Q-One, che grazie a un innovativo brevetto mondiale consente di ottimizzare l’utilizzo dell’energia elettrica per la fusione, sia riducendo i consumi sia adattandolo alle fonti rinnovabili. Presenti all’incontro anche il vicepresidente di Confindustria Udine Dino Feragotto e il direttore Michele Nencioni.

“Il Covid – ha commentato Mordeglia – ha anticipato una sensibilità green che sarebbe forse arrivata non prima del 2030. Il futuro dell’industria, però, non è solo aumentare l’utilizzo delle risorse rinnovabili ma anche saper gestire l’energia nel migliore dei modi”.

Nell’analisi, poi, del progetto di intelligenza artificiale Aim, che prevede 14 milioni di nuovi investimenti sostenuti per metà con fondi statali e regionali, Danieli e beanTech hanno messo in evidenza a Gava e Lizzi come, dopo averlo presentato al Ministero dello Sviluppo economico nel novembre 2018 e aver superato l’analisi del Cnr, non sia ancora giunta da Roma la conferma del finanziamento. Un ritardo che un “ecosistema di cultura tecnologica”, come è stato definito dall’assessore regionale Sergio Emidio Bini, non può permettersi. “Idee abbiamo, fondi abbiamo, quel che manca oggi è il tempo, che non possiamo sprecare” ha aggiunto Bini.

Pronto l’impegno del sottosegretario Gava per verificare i motivi di questo ritardo.

“Il nostro ruolo è affiancare e supportare le aziende che vogliono investire e non complicare loro la vita – ha detto – se dobbiamo rispettare i termini del Recovery Fund entro il 2026, con questi tempi rischiamo che progetti strategici come questo finisca nel libro dei sogni. Confido molto, però, negli effetti che potrà portare il Decreto Semplificazioni appena approvato dal Consiglio dei Ministri”.

“Il genio italico è il principale valore aggiunto di questo Paese – è intervenuta infine Lizzi – oltre alla transizione digitale ed ecologica, però, dobbiamo porci anche un’altra questione, quella cioè della transizione socioeconomica, ovvero come accompagnare in questo percorso non solo le imprese ma anche i lavoratori, soprattutto quelli che sono ancora 1.0”.