Convegno a palazzo Torriani su

“Il reinserimento e l’integrazione lavorativa delle persone con prescrizioni sono una delle sfide che il mondo del lavoro deve affrontare per crescere in termini di modalità, competitività e motivazione del lavoratore. E’ importante che ci sia una sensibilizzazione e un’informazione dei datori di lavoro sulle soluzioni strutturali, ambientali, ergonomiche che rendono attuabile il reinserimento lavorativo ottimale”.

 

E’ quanto ha sottolineato il presidente di Confindustria Udine, Matteo Tonon, aprendo a palazzo Torriani l’incontro dal titolo “Lavoratori con prescrizioni: incentivi per l’adattamento della postazione lavorativa. L’approccio dell’Ergonomia” promosso da Confindustria Udine, in collaborazione con l’INAIL, con la Società Italiana di Ergonomia e l’Università degli Studi di Udine.

 

La campagna di incentivazione nazionale informativa dell’INAIL a favore del reinserimento e dell’integrazione delle persone con disabilità da lavoro – in cui si inserisce anche l’odierna iniziativa convegnistica nella sede di Confindustria Udine - punta a divulgare gli interventi mirati alla conservazione del posto di lavoro, necessari a dare sostegno alla continuità lavorativa degli infortunati e dei tecnopatici. Il regolamento INAIL prevede la realizzazione di progetti di reinserimento lavorativo personalizzati per reintegrare la persona disabile nel contesto lavorativo, prioritariamente per lo svolgimento della stessa mansione ovvero di una mansione diversa laddove le condizioni psicofisiche conseguenti all’evento lesivo non consentano più di proseguire l’attività lavorativa precedentemente svolta.

Le tipologie di interventi individuate sono tre: a) per il superamento e l’abbattimento delle barriere architettoniche vengono previsti interventi edilizi, impiantistici e domotici nonché dispositivi finalizzati a consentire l’accessibilità e la fruibilità degli ambienti di lavoro; b) per l’adeguamento e adattamento delle postazioni di lavoro sono contemplati gli arredi, ausili e dispositivi tecnologici, informatici o di automazione funzionali all’adeguamento della postazione o delle attrezzature di lavoro ivi compresi i comandi speciali e gli adattamenti di veicoli quali strumenti di lavoro; c) per la formazione sono programmati interventi formativi personalizzati per l’addestramento all’utilizzo delle postazioni e delle relative attrezzature di lavoro connesse agli interventi di adeguamento di cui sopra per lo svolgimento della stessa mansione o per una riqualificazione professionale funzionale a diversa mansione.

 

Come ha rimarcato Carmen La Bella, direttrice provinciale dell’Inail di Udine, sono disposte delle provvidenze a favore delle imprese virtuose, che riceveranno sgravi sui premi assicurativi. Il datore di lavoro – che intenda assumere un disabile in conseguenza di infortunio sul lavoro o di tecnopatia, con riconosciuti danni permanenti – può infatti richiedere all'INAIL di avviare il percorso di definizione del Progetto di Reinserimento Lavorativo Personalizzato (PRLP) ai fini del rimborso degli oneri connessi con gli accomodamenti ragionevoli.

 

Alberto Ranavolo, ricercatore dell’Inail, ha, quindi, effettuato una dettagliata panoramica su alcune metodologie innovative per la valutazione del rischio biomeccanico, specificando in quale modo sia possibile utilizzare le apparecchiature elettromedicali, con particolare riferimento ai sistemi cinematici, cinetici ed elettromiografici di superficie.

 

Il professor Franco Grossi, ordinario di ICT e di Ergonomia Applicata, ha trattato poi due tematiche: la prima, sperimentale, attuata assieme al professor Pierluigi Esposito, sull’analisi quantitativa dello sforzo muscolare nell’attività lavorativa. Questa analisi – ha spiegato - si basa sull’utilizzo di una particolare apparecchiatura, un elettromiografo di superficie dotato di un’interfaccia particolare, che permette valutazioni immediate e il cui software è stato sviluppato nell’ambito di un gruppo di ricerca dell’Università di Milano. Della illustrazione pratica del dispositivo si è occupato il dottore di ricerca Riccardo Rosati.

La seconda, riguardante lo Smart Working, ha riguardato l’analisi delle tipologie di “telelavoro” e quella delle postazioni fisse e mobili, con particolare riguardo ai principi della progettazione ergonomica. Questa particolare organizzazione lavorativa richiede il sapiente e costante dosaggio di tre componenti: quella delle risorse umane, sempre più mobili e flessibili, quella delle tecnologie ICT, che consentano una connessione veloce “always on” e quella del controllo, per verificare la costanza e l’assiduità nel portare a termine i compiti assegnati nei tempi dovuti.

Da ultimo, l’avvocato Flavio Mattiuzzo, giuslavorista, ha parlato dello “Smart Working” dal punto di vista legale ed assicurativo, illustrando la nuova normativa da poco promulgata in Italia. Con riferimenti negli ambiti del Diritto e dell’Ergonomia, l’avvocato Mattiuzzo, che ha portato ad esempio i case history di BMW e di Unicredit, ha illustrato i principali diritti e doveri di questi nuovi lavoratori, che non hanno vincoli di orario e di postazione fissa di lavoro, ma che devono essere considerati “alla pari” dei colleghi che operano all’interno degli uffici tradizionali.