Confindustria Udine investe nella nascita di nuove imprese

“Sembra una contraddizione in termini, ma è un dato di fatto: per sostenere la crescita delle imprese consolidate si deve al contempo promuovere la crescita e lo sviluppo di nuove imprese e creare canali di contaminazione tra le “nuove” e “vecchie” imprese”. Le nuove idee e i nuovi imprenditori, infatti, non solo portano energia e arricchiscono il nostro tessuto economico, ma possono pure promuovere l’open innovation nelle imprese associate per favorire l’avvio di percorsi di innovazione con la creazione di nuova occupazione”.

Le parole di Dino Feragotto, vicepresidente di Confindustria Udine con delega all’Innovazione, spiegano le ragioni dell’impegno convinto dell’Associazione a prendere in mano le redini dell’innovazione nel territorio friulano.  

“L’Assemblea dei Delegati di Confindustria Udine, riunitasi lo scorso 5 luglio – ricorda, al riguardo, anche la presidente di Confindustria Anna Mareschi Danieli -, ha, infatti, approvato all’unanimità la delibera contributiva “Start-Up e spin-off” in base alla quale start-up e spin-off possono instaurare un rapporto di relazione associativa con Confindustria Udine, a titolo gratuito per la durata di 2 anni, che si sostanzierà in rappresentanza e servizi istituzionali utili per l’avvio e il consolidamento della loro attività”. Vengono prese in considerazione quattro tipologie di nuove imprese: ovvero, start-up innovative iscritte nell’apposita sezione speciale del registro delle imprese della CCIAA; start-up dell’Università, promosse cioè da personale strutturato ma senza la partecipazione dell’Ente; aziende insediate e segnalate dagli incubatori certificati e spin-off dell’Università che vedono la partecipazione dell’ateneo alla compagine sociale.   

La Commissione consultiva appositamente creata per valutare i requisiti di ingresso delle start-up in Confindustria Udine ha già dato il via libera all’accoglimento delle prime quattro domande: si tratta di Akuis srl di Tolmezzo (sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti e servizi innovativi ad alto valore tecnologico nel campo dello sport e del fitness, della riabilitazione e del settore medicale in genere); Kaitiaki srl di Udine (sviluppo, produzione, edizione e commercializzazione, anche on-line, di software non personalizzati, inclusa la traduzione o l’adattamento di software non personalizzati, finalizzati alla prevenzione di maltrattamenti a danni di minori, donne e altri soggetti deboli); Avietra srl di Udine (progettazione, sviluppo, produzione e commercializzazione di applicazioni software multi-piattaforma per l’e-learning, la formazione e l’addestramento di personale in domini complessi) e Koala Electronics srl di Gemona (soluzioni elettroniche ed elettromeccaniche in particolare per la generazione distribuita, la mobilità sostenibile, i sistemi meccatronici, la conversione di energia in genere e settori complementari). 

“Per le start-up - evidenzia Feragotto – essere inserita in un’associazione di imprese o farsi adottare da un’impresa, può essere un modo per sperimentare la propria idea in un contesto solido e collaudato come quello d’azienda, trovare spazi o usufruire di servizi esistenti, condividere e sviluppare reti e canali commerciali anche internazionali, poter contare su conoscenze e competenze manageriali, nonché su eventuali supporti finanziari. Per l’impresa consolidata, invece, la contaminazione può rappresentare un’opportunità per accelerare l’innovazione, investire in ricerca e sviluppo per vie esterne, migliorare prodotti e processi produttivi o diversificare l’attività”.

“Il sistema associativo - conclude il vicepresidente - è da tempo che investe nella nascita di nuove imprese. Quello che ci proponiamo è di potenziare le attività esistenti e mettere in campo nuove azioni in un unico contenitore strutturato di sostegno che abbia evidenza sia tra gli associati, sia all’esterno. Sottolineo, al riguardo, che tutte le attività saranno supportate dalla struttura di Confindustria Udine e dagli imprenditori volontari che partecipano al gruppo di lavoro mettendosi a disposizione come tutor aiutando le start-up ad attuare il loro business plan e a verificarne la coerenza con il business model”.