Crescono i contratti di rete, Fvg al secondo posto in Italia

Crescono a doppia cifre le imprese del Friuli Venezia Giulia che “fanno rete” e la nostra regione, trascinata dalla provincia di Udine, è la seconda in Italia con la più alta propensione a utilizzare questa forma di aggregazione e collaborazione aziendale.

I grandi cambiamenti produttivi in corso a livello mondiale spingono verso una continua crescita competitiva di un sistema produttivo, qual è il nostro, composto prevalentemente da Pmi. Le forme di collaborazione possibili sono molte, ma all’interno dell’ordinamento giuridico italiano, nel 2009, è stato introdotto il contratto di rete, uno strumento esplicitamente orientato a promuovere e valorizzare proprio i progetti d’investimento condivisi tra più soggetti imprenditoriali, finalizzati ad accrescere il potenziale d’innovazione e, di conseguenza, la capacità competitiva dei contraenti.

I risultati evidenziano, innanzitutto, come a partire dal 2010 il fenomeno delle reti si sia diffuso con grande rapidità nel tessuto produttivo italiano e anche della nostra regione, e come la tendenza non mostri segni di rallentamento.

Lo strumento delle reti, infatti, ha registrato una crescita molto positiva anche nella prima metà dell’anno in corso: il 3 luglio 2018, rispetto al 3 gennaio del 2018, i contratti di rete hanno infatti registrato un tasso di crescita in Italia del +10,6% e in Friuli Venezia Giulia del +14,9%, secondo le elaborazioni dell’Ufficio Studi di Confindustria Udine su dati Infocamere.

“Alla fine del secondo semestre 2018 – sottolinea Anna Mareschi Danieli, presidente di Confindustria Udine -, rapportando il numero delle imprese in rete al totale delle imprese attive, emerge che il Friuli Venezia Giulia, con 1,53%, è la seconda regione in Italia con la più alta propensione a fare rete, preceduta solo dal Lazio,1,67%, e seguita da Umbria, 0,90%, e Abruzzo, 0,81%. La media nazionale si attesta allo 0,58%. La provincia di Udine, con quasi 700 imprese in rete, il 51% dell’intera regione (che ne conta in totale 1.377), presenta una propensione a fare rete ancora maggiore rispetto alle altre province della regione, attestandosi all’1,59%”.

Un recente studio congiunto di Confindustria e Istat ha evidenziato che, rispetto alle imprese simili in partenza ma non in rete, quelle che hanno aderito a un contratto di rete hanno fatto registrare una migliore dinamica occupazionale, superiore di 5,2 punti percentuali ad un anno, di 8,1 a due anni e di 11,2 a tre anni. L’impatto della Rete sulla dinamica del fatturato di chi si aggrega è stato ancora più rilevante: da +7,4 punti percentuali dopo un anno a +14,4 dopo tre anni. Si tratta di effetti positivi che vanno però letti alla luce della lunga recessione dalla quale solo recentemente siamo usciti. L’impatto positivo è stato più ampio per i contratti stipulati negli anni più recenti.

“La logica del contratto di rete – commenta Anna Mareschi Danieli - rappresenta anche un salto culturale nel modo di fare impresa, perché punta ad avere un’aggregazione non soltanto numerico-quantitativa, ma più cosciente e ragionata intorno ad un programma comune che fa crescere insieme le aziende allargando i loro orizzonti di azione. In particolare, tra gli elementi che caratterizzano i contratti di rete e li differenziano dalle altre forme di aggregazione, vanno ricordati: la spinta a collaborare su margini che accrescono la capacità competitiva, la condivisione di conoscenze e informazioni, ma soprattutto la possibilità di mantenere un’autonomia che permette di salvaguardare la propria storia e la propria identità, oltre all’assenza di vincoli legati a fattori territoriali”.

“Inoltre – conclude la presidente di Confindustria Udine - la natura privatistica del contratto di rete permette di ridurre le problematiche di natura gestionale e burocratica, rispondendo alle esigenze delle imprese di avere una conduzione della rete semplice e snella, senza sovrastrutture burocratiche che ne complichino l’operatività, dove i partecipanti decidono il tipo di governance da attribuire alla rete stessa. Per supportare le imprese che intendono intraprendere questo percorso, Confindustria Udine offre alle aziende supporto e consulenza, forte di competenze qualificate e di un’esperienza specifica maturata nel tempo”.