Cimpello-Gemona, un’opera viaria a servizio dell’economia dell’Alto Friuli

“Realizzare un’opera viaria a servizio dell’economia dell’Alto Friuli, in grado di connetterlo rapidamente con i mercati dell’Italia settentrionale attraverso la A/28, la A/27 e la realizzanda Pedemontana Veneta da Spresiano a Montecchio Maggiore nel vicentino, anche come alternativa “alta” all’autostrada A/4: questi i motivi che devono portare al completamento della superstrada Cimpello-Gemona, che dal 1998 è ferma a Sequals”.

E’ quanto afferma Anna Mareschi Danieli, presidente di Confindustria Udine, parlando di quello che, sul nostro territorio, è uno dei principali nodi infrastrutturali ancora irrisolti.  

“La realizzazione della Cimpello-Gemona - prosegue Mareschi Danieli, che idealmente così aderisce alla giornata di sensibilizzazione sul ruolo strategico delle infrastrutture per il nostra Paese, oggetto oggi di un convegno di Confindustria a Torino alla presenza del presidente nazionale Vincenzo Boccia - dovrebbe avvenire in project financing, con delibera già adottata dalla Regione FVG e la spesa stimata, secondo dati risalenti al 2012, è di 975 milioni di euro, 5 anni di lavoro per realizzare una superstrada a 2 corsie per senso di marcia, il cui percorso dovrebbe svilupparsi a sud degli abitati di Lestans, Pinzano e Flagogna, per attraversare il Tagliamento all’altezza di Cornino, affiancandosi alla A/23 nei pressi di Tomba di Buja, per terminare al casello autostradale di Gemona/Osoppo”.

La descrizione del percorso è significativa per il fatto che i veicoli diretti a Vicenza e oltre, anziché dover passare per i nodi di Palmanova, Mestre e Padova, potrebbero usufruire di un itinerario più diretto e certamente sgravato del flusso di traffico pesante proveniente dai Paesi dell’Est e che scorre lungo la A/4.ì

“La Regione FVG – ricorda la presidente di Confindustria Udine - ha già più volte dichiarato strategica l’opera, inserendola a suo tempo nel Piano delle infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci e della logistica; altrettanto importante l’hanno definita gli industriali, sia della Destra che Sinistra Tagliamento, sottolineando altresì che in tale realizzazione, tramite la finanza di progetto, venga operativamente coinvolto il settore dei costruttori regionali”.

Secondo la numero uno degli Industriali friulani “disporre di una viabilità di carattere superiore, inoltre, permetterebbe di liberare quella locale dal transito dei mezzi pesanti e quindi ridare la giusta vivibilità a tutti quei centri abitati della Pedemontana friulana che oggi sono attraversati da centinaia di mezzi pesanti al giorno, con tutti i risvolti negativi che ne conseguono. Certo, ci sono anche i movimenti contrari all’opera che lamentano sia l’impatto ambientale della superstrada, sia il dubbio ritorno economico che dovrebbe derivare agli investitori dai pedaggi dei veicoli in transito, i cui numeri stimati non sarebbero sufficienti in tal senso, con il rischio che il costo vada a pesare sulla collettività. Ma - conclude Anna Mareschi Danieli - con un armonioso inserimento della superstrada nell’ambiente attraversato ed un flusso di traffico merci in costante aumento, sia a livello di mero attraversamento est-ovest, sia a servizio delle zone industriali di Rivoli, Amaro e Tolmezzo, la Sequals-Gemona potrebbe certamente venire realizzata ed il reperimento del concessionario interessato all’investimento non dovrebbe rivelarsi impossibile”.

Gli industriali friulani si appellano quindi alla nuova Giunta regionale affinchè riprenda in mano il progetto della Sequals-Gemona e si possa finalmente arrivare alla conclusione di un’opera di cui se ne parla da oltre trent’anni; del resto, dopo la realizzazione della terza corsia della A/4, dal punto di vista della grande viabilità in Friuli, restano da realizzare proprio la Sequals-Gemona ed il secondo lotto della tangenziale sud di Udine.