CSR DAY e Roadshow di Confindustria sulla responsabilità sociale d'impresa

“Sostenibilità e innovazione sono i pilastri dello sviluppo economico del Paese. Le imprese sono il motore di questo cambiamento. Ma è l’Italia intera che deve sostenere questa spinta propulsiva. Dobbiamo assolutamente metterci nelle condizioni di raggiungere questi obiettivi. Noi imprenditori facciamo la nostra parte perché crediamo che la sostenibilità non è un lusso da considerare una volta risolti i problemi impellenti della crescita, ma è parte della soluzione”.

Lo ha dichiarato la presidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli, aprendo, questo pomeriggio, a palazzo Torriani, il CSR Day 18, promosso per l’edizione di quest’anno dagli Industriali friulani in collaborazione con l’associazione AnimaImpresa e coinciso con la tappa a Udine del Roadshow nazionale di Confindustria dedicato allo sviluppo sostenibile e alla responsabilità sociale d’impresa.

Nel suo intervento, Mareschi Danieli ha sottolineato come le economie occidentali, ma soprattutto l’Europa hanno maturato una nuova condivisione della ‘ricchezza’. “Ci preoccupiamo - ha evidenziato - non soltanto di PIL pro-capite, ma anche di redistribuzione della ricchezza e del reddito, delle aspettative di vita e di salute, del tasso di povertà, dell’equità intergenerazionale, delle emissioni di carbone e della produttività del lavoro. Non è un caso che nella classifica dei Paesi in relazione all’indice ‘Idi’ di sviluppo inclusivo - che si fonda sui tre pilastri fondamentali: crescita e sviluppo; inclusione, equità intergenerazionale e sostenibilità (delle risorse naturali e finanziarie) - le prime otto nazioni siano tutte europee. Abbiamo perciò un grande vantaggio competitivo, prima di tutto culturale, che è anche una straordinaria opportunità”.

Per Mareschi Danieli la crescita è un processo non solo quantitativo, ma qualitativo. “Esiste - ha aggiunto - un dovere più che mai attuale nelle economie occidentali: riversare i benefici, da parte di chi li ha ricevuti, nel sistema. Si pensi al welfare aziendale e a quello territoriale. Tanti imprenditori vanno in questa direzione. Molti lo fanno sottovoce. Molti altri in totale silenzio. Diciamolo! E diciamolo con orgoglio! E aggiungo: siamo convinti che le risorse umane siano il fattore vincente delle nostre imprese. E la volontà di guardare al valore delle persone è già presente nel nostro Dna. Dobbiamo farne un impegno costante e ancor più condiviso”.

“La variabile decisiva per le nostre imprese – ha concluso - è la produttività. E nell’andamento della produttività è la causa della lenta crescita italiana. Il cuore del problema sta qui: si chiama produttività e chiama in causa tutti. La produttività, infatti, è il frutto delle azioni e dei comportamenti dell’intero paese. Le relazioni industriali devono contribuire alla crescita della ricchezza e del benessere delle imprese e delle persone. Devono diventare rapporti tra soggetti consapevoli che condividono gli obiettivi di sviluppo delle aziende e del paese. Noi vogliamo una più alta produttività per pagare salari migliori. Dico vogliamo, non vorremmo, perché noi dobbiamo e non potremmo. Vogliamo, non vorremmo, aumentare gli stipendi, ridurre gli orari di lavoro, costruire ambienti di lavoro adatti all’uomo, perché i luoghi ostili li lasceremo ai robot”.

Il trascinante saluto di apertura di Mareschi Danieli è stato musica per le orecchie di Fabio Pettarin, presidente di AnimaImpresa, che ha ricordato come la collaborazione con Confindustria Udine, sia “un connubio virtuoso, che continua a dare vita a eventi per diffondere in regione i concetti di Sostenibilità e Responsabilità Sociale d’Impresa. Il CSR DAY, inoltre, si conferma appuntamento annuale capace di cogliere quelli che sono i trend nel dibattito nazionale e internazionale su questi temi. Quest'anno, in particolare, vengono approfonditi gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite e c’è spazio per parlare di welfare aziendale e di finanza sostenibile, argomenti che trovano una concretizzazione anche nel Manifesto di Confindustria".

Rossana Revello, coordinatrice nazionale del Gruppo RSI di Confindustria, ha presentato il Manifesto sulla Responsabilità Sociale per l’Industria 4.0, lanciato da Confindustria nazionale. Il documento, diviso in dieci punti, affronta tematiche quali l’attenzione ai problemi socio-ambientali e il sostegno all’innovazione di strategie aziendali orientate al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile indicati nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

“La Responsabilità Sociale d’Impresa – ha rimarcato Revello - rappresenta un asset strategico per le politiche industriali ed è inoltre un fattore essenziale di competitività, capace di creare valore condiviso per tutti. Dobbiamo quindi contribuire a renderla un nuovo paradigma economico, che possa contemporaneamente configurarsi come antidoto alla disgregazione sociale, per la creazione di una rinnovata cultura d’impresa che sia innovativa, sostenibile e interconnessa”.

“La nostra – ha aggiunto l’esponente di Confindustria nazionale - è una chiamata all’azione dell’imprenditoria italiana. Non si tratta solo di una consapevolezza come cittadini, ma anche della necessità di un cambio di visione. Occorre infatti ragionare e continuare a lavorare su un differente modello di sviluppo, che alla sostenibilità e all’innovazione coniughi la responsabilità”.

Il convegno è poi proseguito con le relazioni tecniche. L’Agenda 2030 è stato il filo conduttore del CSR Day, con le relazioni di Giulio Lo Iacono, di Asvis - il più importante network italiano nato allo scopo di promuoverne l’attuazione -, del professor Mario Minoja, dell’Università di Udine, e di Giampaolo Elia, consulente ESG. Il tema del Welfare aziendale è stato invece approfondito dagli interventi di Claudia di Serio, di Unisalute, Gruppo Unipol, e di Fabrizio Cattelan, ceo di CDA nonché vice presidente di Confindustria Udine. Quest’ultimo ha illustrato le iniziative che la CDA ha deciso di intraprendere quest’anno per il benessere dei propri collaboratori. “Nel 2016 e 2017 avevamo scelto di condividere con il nostro personale parte degli utili, con il 2018 – ha ricordato Cattelan – abbiamo proseguito su questa strada, attraverso la distribuzione di 30mila euro, puntando, in aggiunta, sul welfare aziendale con un piano strutturato che ricomprende scuola, informazione, sanità, spesa alimentare e agevolazioni in azienda”.

Al panel di esperti è seguita una tavola rotonda con le testimonianze di alcuni imprenditori del territorio: Pietro Dagostin (Freud), Andrea Marino Cerrato (Mep), Mario Zambelli (Salone d’Impresa) e Elisa Toppano (Oro Caffè).