Assunti-cessati in provincia di Udine, primi nove mesi 2018

In provincia di Udine, nel periodo gennaio-settembre 2018 le assunzioni hanno riguardato 77.170 rapporti di lavoro, +3,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (quando si sono contate in 74.726 unità).

Secondo le elaborazioni dell’Ufficio Studi di Confindustria Udine su dati dell’Osservatorio del lavoro della Regione, la maggior parte delle assunzioni, 32.664, pari al 42,3% del totale, ha interessato il terziario, diminuite dello 0,2% rispetto all’anno precedente. Seguono il comparto alberghi e ristoranti (19,5% del totale con una crescita del +7%) e il manifatturiero che, con 12.817 assunzioni, il 16,6% del totale, ha registrato un aumento del 4,2%. Le costruzioni con 3.041 assunzioni, il 3,9% del totale, segnano un incremento del 28,6%.

Le cessazioni, sempre nel periodo gennaio-settembre del 2018, si sono attestate a 71.380 (di cui 31.293 nel terziario e 11.312 nel manifatturiero), +8,5% nei confronti dello stesso periodo dello scorso anno quando sono state 65.765.

Il saldo assunti/cessati nel periodo gennaio-settembre del 2018 è stato pari a 5.790 unità, inferiore alle 8.961 unità dello stesso periodo dello scorso anno. Di conseguenza, il rapporto assunti/cessati è leggermente peggiorato, portandosi da una media di 1,14 riferito al periodo gennaio-settembre 2017, ad uno di 1,08 (in linea con il dato regionale) del periodo gennaio-settembre 2018 (1,13 nel manifatturiero) a seguito del calo del -4,4% degli assunti nel terzo trimestre del 2018 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il saldo assunti/cessati nel terzo trimestre del 2018 si è, infatti, attestato a -4.269 unità (2.007 maschi, 2.262 femmine), superiore alle -2.900 unità del terzo trimestre 2017.

“Complessivamente – commenta Anna Mareschi Danieli, presidente di Confindustria Udine – il trend dei primi nove mesi dell’anno resta positivo, ma ciò è dovuto alla buona performance del primo trimestre. Nel secondo, invece, si è registrato uno stop che è poi evoluto in terreno negativo nel terzo trimestre. Questo dato fa il paio con il rallentamento di tutti gli indicatori economici, a testimonianza di una ripresa, già fragile, che sta frenando”.

“Non ci stanchiamo di ripetere – continua la presidente degli Industriali friulani - che la grande sfida del Paese riguarda il lavoro, a partire dai giovani. In quest’ottica, Confindustria ribadisce l’importanza di promuovere una drastica riduzione del cuneo fiscale, chiede il potenziamento degli incentivi ai premi aziendali e il rafforzamento delle leve utili a coniugare domanda e offerta di lavoro. Perché si parla spesso del lavoro che manca, troppo poco dei molti profili che le nostre imprese cercano, senza trovarli. Colmare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, in un territorio dinamico, innovativo e vocato all’export, quel è il nostro, significherebbe automaticamente avvicinare il tasso di disoccupazione a livelli fisiologici”.

Tornando ai dati elaborati dall’Ufficio studi di Confindustria Udine, nel complesso dei settori economici la tipologia contrattuale prevalente, nel periodo gennaio-settembre 2018, è rappresentata dal rapporto a tempo determinato che ha interessato 37.609 assunzioni pari al 48,7% del totale. Seguono il lavoro in somministrazione, 15.154 assunzioni corrispondenti ad una quota del 19,6%, il rapporto a tempo indeterminato che ha caratterizzato 6.678 assunzioni, l’8,7% del totale e il lavoro intermittente (7% per 5.406 assunzioni).

Nel manifatturiero la tipologia contrattuale maggiormente utilizzata resta il lavoro in somministrazione, 5.663 assunzioni pari al 44,2% del totale, seguita dal lavoro a tempo determinato, 3.963 assunzioni per una quota del 30,9%, e da quello a tempo indeterminato, 1.724 assunzioni per una quota del 13,5%.