Investimenti cinesi nel Porto di Trieste, valutare opportunità e rischi

“Il progetto della Via della seta e i potenziali investimenti cinesi nel Porto di Trieste rappresentano, al contempo, opportunità e rischi". E' questo il commento di Anna Mareschi Danieli, presidente di Confindustria Udine, sull'ipotesi di un invstimento cinese nello scalo marittimo triestino.

"Questi aspetti - prosegue la presidente degli Industriali udinesi - devono essere necessariamente valutati insieme, nella loro complessità e tenendo conto di tutte le conseguenze che un investimento di questa natura potenzialmente può comportare. Di certo, con tutto il rispetto dovuto, non può occuparsene soltanto l’Autorità portuale di Trieste. In primis - e questo ci interessa in prima battuta e direttamente - perché tali scelte implicano ricadute immediate e più prossime sull’economia della nostra regione e soprattutto sul nostro tessuto produttivo. E dunque pensiamo di avere il sacrosanto diritto, di concerto con tutti gli attori regionali pubblici e privati, di dire la nostra. Ma più ad ampio raggio, perché decisioni di tale natura impattano sulle strategie economiche dell’intero Paese e finanche dell’Europa. E dunque andrebbero attentamente ponderate e condivise con ben altri attori e a ben altro livello".

"Del resto - conclude la presidente -, come vediamo, se ne sta interessando persino l’Amministrazione Usa. Non vedo perché, nel nostro piccolo, non dovremmo occuparcene anche noi, considerato che Trieste è di sicuro la nostra porta di casa, ma anche un importante accesso alla comune casa europea”.