La produzione industriale della Provincia di Udine, secondo le elaborazioni dell’Ufficio Studi di Confindustria Udine sui risultati dell’indagine sul comparto provinciale, ha chiuso il 2021 con una crescita media annua del 12,9% rispetto al 2020, l’anno della crisi economica provocata dalla pandemia da Covid-19, quando si era registrato un calo del 7,2%.
I risultati del quarto trimestre sono positivi ed in linea con il proseguimento della ripresa che risulta, in ogni caso, in rallentamento sotto il peso del caro energia, della carenza di materie prime e delle persistenti strozzature lungo le catene globali del valore.
Dopo il calo congiunturale nel terzo trimestre rispetto al secondo (fisiologico visto che il terzo trimestre include anche il mese di agosto), la produzione industriale udinese nel periodo ottobre-dicembre risulta in crescita del 2,1% rispetto ai tre mesi estivi e del 7,7% nei confronti dello stesso periodo dello scorso anno (+12,5% la variazione tendenziale del terzo trimestre 2021).
Nel dettaglio, a livello settoriale, nell’industria meccanica provinciale, dopo la crescita registrata nel 2017 (+3,1% la variazione tendenziale annua), la decelerazione nel 2018 (+1,8%) e nel 2019 (+0,6%), la caduta nel 2020 (-7,6%), nel 2021 si è registrata un aumento annuo del 7,1% (a seguito delle variazioni tendenziali del +3,4% nel primo trimestre, del +13,2% nel secondo, del +6,8% nel terzo e del 5% nel quarto).
L’industria siderurgica, dopo un biennio 2017-2018 positivo (+2,1% la variazione tendenziale), una frenata nel 2019 (-3,5%) e una pesante contrazione nel 2020 (-8,7%), ha segnato nel 2021 un forte rimbalzo tendenziale, +17,8% (nel primo trimestre +8,1%, nel secondo +32,7%, nel terzo +18,7%, nel quarto +11,8%).
Nell’industria del legno e dei mobili, al calo del 2019 (-3,9%) e del 2020 (-8,2%), sono seguite significative e positive variazioni tendenziali trimestrali (nel primo +6,5%, nel secondo +41%, nel terzo +5,4%, nel quarto, +3,7%) che hanno portato ad una crescita media annua del 14,2%, determinata dal cambio di mentalità e delle abitudini del consumatore che, a seguito della pandemia, ha rivalutato il confort della propria casa e, non ultimo, dalla spinta dei bonus governativi.
Complessivamente positivi gli andamenti nei restanti settori manifatturieri, nonostante un evidente decelerazione negli ultimi mesi del 2021 rispetto alla prima parte dello scorso anno.