Nel primo trimestre del 2023 le esportazioni della Provincia di Udine, in valore, hanno registrato una crescita ancora sostenuta, pari al +7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (da 1.888 a 2.021 milioni di euro), percentuale superiore alle performance realizzate nel Nord Est (+5,1%) e in FVG (-9,9%; +4,1% senza considerare il valore della cantieristica navale).
In calo, viceversa, le importazioni, -6,9% (da 1.340 a 1.247 milioni di euro).
A certificarlo è l'Ufficio studi di Confindustria Udine, su elaborazione dati Istat, che evidenzia come l’elevata inflazione, seppur in calo, abbia ancora inciso sul valore dell’export che, in ogni caso, anche depurato dall’effetto prezzi, rimane determinante per la tenuta del manifatturiero.
Per quanto riguarda i settori produttivi, nel primo trimestre dell’anno in corso in forte crescita l’export di macchinari (+50,2%, da 271 a 408 milioni di euro) e, in misura minore, di prodotti alimentari e bevande (+5,4%, da 106 a 111 milioni di euro). In leggero aumento le vendite all’estero di mobili (+0,7%, da 117 a 118 milioni di euro), stazionarie quelle dei prodotti della metallurgia (per 602 milioni di euro), in flessione le esportazioni di prodotti in metallo (-13,1%, da 210 183 milioni di euro).
Al primo posto della graduatoria dei principali Paesi per valore di export rimane sempre la Germania che rappresenta per il territorio provinciale il mercato verso cui si sono dirette merci per un valore che nel trimestre in esame raggiunge i 354 milioni di euro, pari al 17,5% delle vendite effettuate sui mercati internazionali, con una crescita tendenziale del +6.1%.
Seguono Stati Uniti (+41,6% per 169 milioni di euro), Austria (-16,8%, 166 milioni di euro), Francia (+13,9%, 148 milioni di euro).
Con riferimento alle importazioni, in netto calo gli acquisti di prodotti della metallurgia (-8,4%, da 437 a 400 milioni di euro), di rifiuti (-11,6%, da 187 a 166 milioni di euro), di prodotti chimici (-19,7%, da 159 a 127 milioni di euro).
Primo partner per l’import è ora la Germania (+9,2% rispetto allo scorso anno, per 196 milioni di euro), mentre crollano gli acquisti dalla Russia (-43,2%, che si fermano a 111 milioni di euro).
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