Dai credito alla cultura

Conoscere i vantaggi delle erogazioni liberali con Art Bonus e stimolare risposte dal territorio al fine di valorizzare il nostro patrimonio culturale. Questo l’obiettivo di un convegno ospitato oggi a palazzo Torriani, sede di Confindustria Udine, intitolato appunto “Dai credito alla cultura”. L’incontro, dunque, puntava a innescare un confronto sulle opportunità esistenti anche attraverso l’illustrazione di buone pratiche e progettualità già realizzate e andate a buon fine.

 

Come ha ricordato il Presidente di Confindustria Udine, Matteo Tonon, che ha aperto i lavori, “la nostra Associazione crede fermamente nei valori della cultura e nella necessità di tutelare e valorizzare il nostro patrimonio artistico e culturale ed in tal senso siamo lieti di promuovere occasioni di confronto come questa. L’appuntamento di oggi, dunque, vuole rappresentare l’inizio di un percorso di collaborazione tra diversi attori territoriali che condividono un medesimo obiettivo. Tanti sono i supporti che il mondo dell’impresa, anche singolarmente, già offre nell’ambito della tutela del patrimonio culturale del nostro territorio. Spesso sono fatti in silenzio, come è nella nostra natura, ma testimoniano quanto il supporto al territorio sia non soltanto dovuto, ma voluto”.

“La tutela del patrimonio culturale – ha proseguito Tonon - rappresenta un valore, in alcuni casi anche un biglietto da visita e un canale d’accesso privilegiato ad altre realtà per il mondo delle imprese, come ha dimostrato la collaborazione sviluppata con la Fondazione Aquileia in occasione della mostra Leoni e tori dell’antica Persia. Dobbiamo perciò continuare un percorso di collaborazione con tutti gli attori, pubblici e privati, per far sì che questo percorso virtuoso diventi un’abitudine e possa generare sempre più componenti di valore positivi”.

 

E’ seguito l’intervento del Presidente della Commissione Cultura del Consiglio regionale, Vincenzo Martines, che – riprendendo i concetti espressi dal presidente di Confindustria - ha posto l’accento sulla opportunità “di incrementare la relazione tra pubblico e privato, sfruttando gli strumenti disponibili che incentivano il mecenatismo, per valorizzare il nostro patrimonio culturale ed artistico”. “Un disegno – ha affermato Martines – utile a rafforzare l’identità di un territorio, il nostro, che ha bisogno di fare rete. Ben vengano, dunque, le singole iniziative, ma si può immaginare che ciascun intervento sia inserito all’interno di un percorso condiviso, di una strategia, che ha come obiettivo l’accrescimento della nostra consapevolezza identitaria, centrata anche sul un patrimonio culturale, che può diventare pure un elemento distintivo e di visibilità verso l’esterno. Un modo per riconoscerci, dunque, e per farci riconoscere”.

 

E’ stata poi la volta del Direttore della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia, Corrado Azzollini, che ha illustrato il ruolo, le funzioni e i servizi di un’istituzione nata recentemente dall’unione tra Soprintendenza Archeologia del Friuli Venezia Giulia e Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia. Un sicuro punto di riferimento per tutti gli interlocutori territoriali, tra questi le categorie produttive e i professionisti, interessati a investire sulla tutela del patrimonio.

 

I riflettori, quindi, si sono accesi sull’Art Bonus, un credito di imposta atto a favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura e dello spettacolo. “La legge di Stabilità 2016, come ha spiegato il dottor Gino Colla - commercialista esperto in materia e presidente di ON Art - ha stabilizzato e reso permanente l’Art bonus; il credito d'imposta del 65% è riconosciuto a tutti i soggetti che effettuano le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo previste dalla norma, indipendentemente dalla natura e dalla forma giuridica”. Colla ha ricordato come l’Art Bonus si inserisca in una “giungla di detrazioni”, illustrando anche le differenze con il regime delle sponsorizzazioni e ricordando come “il mecenatismo stia vivendo una nuova stagione di grande sensibilità da parte delle aziende, che potrà crescere ulteriormente anche in virtù delle nuove opportunità previste dal legislatore”.

 

Successivamente, Antonio Zanardi Landi, Ambasciatore, Presidente Fondazione Aquileia, e Cristiano Tiussi, Archeologo, Direttore della Fondazione Aquileia, si sono soffermati sull'Art bonus a sostegno dei progetti della Fondazione Aquileia, che da dicembre dello scorso anno ha ottenuto la pressoché totale gestione delle aree archeologiche della cittadina, che richiedono enormi interventi e ingentissime risorse. Un intervento significativo (pari a circa un milione di euro) interessa un'appendice della centrale piazza Capitolo ad Aquileia, presso l'ingresso all'area archeologica dei fondi Cossar. Vi sorgono un edificio (ex-rustico ottocentesco, recuperato negli anni Sessanta per essere adibito a luogo per mostre temporanee), con antistante area archeologica, entrambi di proprietà statale, ma conferiti in uso alla Fondazione Aquileia. L'intervento prevede il restauro statico dell'edificio e la protezione, con un volume chiuso, dei resti archeologici venuti alla luce (un lungo ambiente mosaicato, probabilmente riferibile agli annessi del complesso basilicale).

Antonio Zanardi Landi ha sottolineato la capacità della Fondazione di attrarre investimenti tramite progetti europei e ora, per la prima volta, grazie all'Art Bonus, un segnale importante dell'interesse che Aquileia sta suscitando anche tra gli imprenditori, che desiderano associare il proprio nome alla valorizzazione del sito, attraverso un concorso finanziario. “Su questa strada – ha assicurato - intendiamo procedere anche in futuro, coinvolgendo altri investitori cercando di far comprendere come possano diventare ‘comproprietari’ di Aquileia e partecipi di un grande progetto”. “Da questo punto di vista – ha concluso – Confindustria Udine ci ha fatto un grande regalo decidendo di tenere le proprie Assise ad Aquileia. Un esempio che ci piacerebbe fosse seguito anche da altri”.

 

Il Sindaco di Palmanova, Francesco Martines, ha quindi affrontato il tema “SOS Palmanova: mecenati di oggi per l’Italia di domani”.

“La città di Palmanova - ha ricordato il primo cittadino - è candidata a patrimonio mondiale dell’Unesco, rappresenta un bene unico che va salvaguardato, tutelato e valorizzato. Abbiamo bisogno di aiuto per salvare ciò che la storia ci ha lasciato. L’attuale situazione di emergenza richiede interventi continui di messa in sicurezza, operazioni che il Comune di Palmanova non riesce a garantire nel tempo”. Tre i progetti, già inseriti sul sito del Ministero dei beni culturali, che possono essere finanziati con il meccanismo dell’Art Bonus. Il primo intervento, un’operazione da 98.000 euro, riguarda il restauro della Loggia dei mercanti di Piazza Grande. La seconda proposta, che richiederebbe un investimento di 62.000 euro, riguarda il restauro della facciata di Palazzo Trevisan (sede del Museo civico), attualmente oggetto di un intervento di ristrutturazione degli spazi interni. Il terzo progetto propone infine la manutenzione e il restauro delle undici statue dei Provveditori presenti in Piazza Grande per una cifra complessiva di 40.000 euro.

 

Ha chiuso il convegno Alberto Mion, Presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Verona, che ha portato all’attenzione dei presenti l’esperienza maturata in seno alla Fondazione Arena di Verona, che conta da anni non soltanto sui finanziamenti pubblici, ma anche su rilevanti erogazioni liberali e ha gestito l’intervento Art Bonus più importante per entità economica nel 2016 nel vicino Veneto, coinvolgendo nella valorizzazione dell’anfiteatro scaligero istituzioni e partner privati del territorio.