Export della provincia di Udine nel 2021

Nel quarto trimestre 2021 le esportazioni della Provincia di Udine, secondo le elaborazioni dell’Ufficio Studi di Confindustria Udine su dati Istat, hanno registrato una forte crescita sia rispetto allo stesso periodo del 2020, +28,4%, sia rispetto al periodo pre-pandemico, ovvero al quarto trimestre 2019, +22,9%, superando la variazione registrata nel trimestre precedente (+15,4%).

Complessivamente nell’intero 2021 le vendite all’estero sono aumentate del +26,6% nel confronto con il 2020, da 5,4 a 6,8 miliardi di euro (in Italia +18,2%, nel Nord Est +18%) e del +9,1% rispetto al 2019, recuperando non solo il crollo registrato lo scorso anno ma registrando un valore record nella serie storica.

La variazione positiva delle vendite all’estero, nel confronto sia con lo scorso anno che con due anni fa, è stata determinata dalla crescita delle esportazioni dei prodotti della metallurgia (+57% rispetto al 2020, da 1.375 a 2.158 milioni di euro, anche per il forte aumento del prezzo dell’acciaio, +34,2% rispetto al 2019), prodotti in metallo (+26,6% rispetto al 2020, da 571 a 723 milioni di euro,+22,1% rispetto al 2019), prodotti alimentari (+14,3% rispetto al 2020 e +26% rispetto al 2019), bevande (+11% rispetto al 2020 e +16,5% rispetto al 2019) e articoli in gomma e materie plastiche (+27,4% rispetto al 2020 e +28% rispetto al 2019)

In aumento verso il 2020 ma ancora su livelli inferiori al 2019 l’export di macchinari (+7,6% rispetto al 2020, da 1.157 a 1.245 milioni di euro, -17% rispetto al 2019), mobili (+14,7% rispetto al 2020, da 387 a 444 milioni di euro, -6,1% rispetto al 2019), apparecchiature elettriche (+3,7% rispetto al 2020 e -17% rispetto al 2019).

Nel 2021 il recupero delle esportazioni di beni è stato sostenuto dalle vendite sui mercati della UE 27, cresciute del +34,5% rispetto al 2020 (da 3.375 a 4.539 milioni di euro) e del +19,4% rispetto al 2019.  Quelle verso il resto del mondo sono invece aumentate del +13,6% nel confronto con il 2020 (da 2.022 a 2.296 milioni di euro) e diminuite del -6,9% rispetto al 2019.

Nel dettaglio, la Germania, primo paese di destinazione dell’export con una quota pari al 16,8?l totale, ha registrato nel 2021 una crescita del +34,9% rispetto al 2020 (da 849 a 1.145 milioni di euro) e del +16,7% rispetto al 2019.

Seguono Austria (+44,2% rispetto al 2020 e +22,1% rispetto al 2019), Stati Uniti (+25,7% rispetto al 2020 e +18,8% rispetto al 2019), Francia (+18,6% rispetto al 2020 e +11,1% rispetto al 2019), Polonia (+100,7% rispetto al 2020 e +90,1% rispetto al 2019), Spagna (+22,5% rispetto al 2020 e +11,7% rispetto al 2019).

Nel 2021 si è avuto un forte aumento delle importazioni, +55,2% rispetto al 2020 (da 2.901 milioni a 4.502 milioni di euro), e +33,8% rispetto al 2019.

L’Ucraina e la Russia rappresentano il primo e il terzo partner commerciale. Le importazioni dall’Ucraina sono aumentate nel 2021 del +63,9% rispetto al 2020, da 385 a 631 milioni di euro, e del +6,1% nei confronti del 2019. 611 milioni si riferiscono a prodotti della metallurgia. L’import dalla Russia nel 2021 è cresciuto del +120,3% rispetto all’anno precedente, da 168 a 371 milioni di euro, 347 riferiti a prodotti della metallurgia. Robusta la crescita anche rispetto al 2019, +122,6%.

La bilancia commerciale si mantiene comunque positiva, pari 2.333 milioni di euro, in leggero calo rispetto all’anno precedente, -6,5%.

Le prospettive delle vendite e degli acquisti di beni dall’estero nel 2022 saranno influenzate fortemente dall’evoluzione, al momento molto difficile da prevedere, del conflitto in corso.

 

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