La legge di bilancio 2024 e le altre novità fiscali di fine 2023

Come da tradizione, Confindustria Udine, in collaborazione con l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili della Provincia di Udine e con l’Associazione Nazionale Tributaristi Italiani, ha organizzato, martedì 9 gennaio, in presenza a palazzo Torriani e da remoto via zoom, un incontro sul tema “La legge di bilancio 2024 e le altre novità fiscali di fine 2023”.

Coordinato da Marcello Orsatti, responsabile dell’Area Fiscale di Confindustria Udine, l’incontro è stato aperto dall’indirizzo di saluto di Micaela Sette, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili della Provincia di Udine. Sono quindi seguite le relazioni tecniche sui contenuti dei provvedimenti da parte di Silvia Pelizzo e Luca Lunelli, dottori commercialisti in Udine, e di Giovanni Sgura, ragioniere commercialista in Udine e Manzano.

“In materia di novità fiscali - ha evidenziato la presidente Sette – si parla tanto di legge di bilancio, ma in realtà è un pacchetto corposo di tanti provvedimenti che spaziano, solo per citarne alcuni, dalla parziale attuazione della delega fiscale al contenzioso tributario, dalla fiscalità internazionale alla riforma dello statuto del contribuente. Sono tutte novità che riguardano sia le imprese che i loro dipendenti e le rispettive famiglie”.

“In sintesi, quello che emerge – prosegue Micaela Sette – è l’obiettivo di voler modificare il rapporto tra contribuente e l’amministrazione finanziaria, cercando di migliorare la percezione di quest’ultima, da molti indicata come il soggetto, a prescindere, cattivo. In tale logica sono tanti gli strumenti che vanno a modificare questo rapporto, soprattutto tutti quegli istituti che prevedono un dialogo precedente alla tassazione e agli accertamenti, quali, ad esempio, il concordato biennale e la compliance fiscale con nuove forme di comunicazione tra Fisco e contribuente”.

“Nel complesso – conclude la presidente Sette - esprimo un giudizio positivo sulle novità fiscali approvate, non fosse altro perché il mio Ordine ha avuto diverse occasioni di intervenire con i suoi suggerimenti prima della redazione dei testi. Il ruolo ora di noi Commercialisti? Fare cassa di risonanza rispetto a tutti questi provvedimenti ed essere soggetto attuatore nelle realtà imprenditoriali e private”. 

Dal canto suo, Luca Lunelli, relatore al convegno, sottolinea, nella sua veste di presidente della sezione del Friuli Venezia Giulia dell’A.N.T.I. – Associazione Nazionale Tributaristi Italiani, come “le vere novità fiscali non si trovano nella Legge di Bilancio, bensì nei decreti delegati di attuazione della legge di riforma fiscale, la cui gran parte è stata già pubblicata in Gazzetta Ufficiale a cavallo tra fine 2023 e inizio 2024”.

“È stato sicuramente fatto un grande lavoro ma forse i tempi tanto stretti - la legge Delega è datata 29 agosto 2023 e i primi Decreti attuativi sono di solo quattro mesi posteriori - fanno pensare alla necessità, a breve, di un’opportuna manutenzione. Difficile, ora come ora – evidenzia Lunelli – dare un giudizio: ai posteri l’ardua sentenza. Indubbiamente un fattore positivo è sapere che il viceministro dell'economia e delle finanze con delega alle finanze nel Governo è Maurizio Leo, uno dei massimi studiosi ed esperti di imposte sul reddito in Italia”.   

Da parte sua, Confindustria ha evidenziato, da un lato, che si tratta di una Manovra ragionevole nella misura in cui concentra le poche risorse disponibili sulla riduzione, seppur per il solo 2024, del cuneo contributivo; dall’altro, ha rimarcato le carenze del provvedimento, in particolare sul versante degli investimenti e, più in generale, di una strategia per la crescita e la competitività.

Alcune scelte non hanno di certo incontrato i favori di viale dell’Astronomia, in primis l’abolizione dell’Ace (Aiuto alla crescita economica) che si traduce nella cancellazione di un’agevolazione fiscale che, detassando il reinvestimento degli utili in azienda, veniva utilizzata da molti imprenditori per ricapitalizzare la propria impresa; abrogazione che solo in parte è stata compensata da nuove deduzioni in materia di assunzioni.

Il giudizio resta comunque sospeso in attesa del decreto, annunciato per fine gennaio, di destinazione dei nuovi fondi PNNR a favore della crescita delle imprese. Dei circa 14 miliardi di euro di nuove misure e risorse aggiuntive, circa 12 sono destinati alle imprese: 6,3 miliardi per Transizione 5.0, 2,5 per filiere green e net zero technologies, 2 per i contratti di sviluppo della filiera agroalimentare, 852 milioni per i parchi agrisolari, 320 milioni per il sostegno a investimenti green e 50 milioni per le materie prime critiche.

 

Le dispense del convegno sono disponibili al seguente link:

https://www.confindustria.ud.it/schede/scheda/23541