La Giornata dell'Associato di Confindustria Udine Prima edizione dell'evento in occasione degli 80 anni dell'Associazione

“Oggi celebriamo un triplice evento di grande significato: la prima Giornata dell’Associato, il completamento della ristrutturazione del nostro storico palazzo e la ricorrenza dell’ottantesimo anniversario della nostra Associazione,  un traguardo che testimonia solidità, coerenza e resilienza di un modello imprenditoriale che ha saputo attraversare guerre, crisi economiche, eventi catastrofici, rivoluzioni tecnologiche e trasformazioni culturali, senza mai perdere di vista la missione: creare lavoro, valore e sviluppo del territorio”.

Sono le parole con cui il presidente di Confindustria Udine, Luigino Pozzo, ha esordito salutando, venerdì 4 luglio, nella suggestiva cornice di Palazzo Torriani, gli oltre 800 ospiti della prima edizione della "Giornata dell’Associato", evento celebrativo degli 80 anni dalla ricostituzione dell’Associazione degli Industriali della Provincia di Udine, avvenuta il 7 giugno 1945.

La serata, presentata da Samanta Togni e accompagnata dalla musica de Le Pics Ensemble e da un light dinner nel giardino, ha rappresentato un’occasione speciale di incontro e riconoscimento, con un chiaro obiettivo: rafforzare il senso di appartenenza tra le 840 imprese associate e ribadire la centralità dell’industria come valore collettivo per il Friuli.

Nel suo intervento il presidente Pozzo ha sottolineato come la partecipazione così numerosa a questa Giornata “è una testimonianza concreta di senso d’appartenenza ed è la dimostrazione che fare impresa, oggi, non è solo un’attività economica: è un atto civico. Significa prendersi carico del futuro di un territorio, di una comunità, di una generazione”.

“Questa Giornata – ha poi rimarcato – non è un punto d’arrivo, ma un nuovo inizio. Perché non c’è crescita senza cambiamento, e non c’è cambiamento senza la forza delle persone che lo guidano. I nostri padri fondatori, ottant’anni fa, si sono posti l’obiettivo ambizioso di ricostruire un Paese dalle macerie della guerra, di gettare le basi per un modello di sviluppo fondato su lavoro, democrazia e coesione sociale: avevano davanti a loro una lunga lista di problemi ma decisero di unirsi, di costituire l’associazione. A loro dobbiamo ispirarci oggi, per affrontare con uguale coraggio le sfide attuali”. 

Anche oggi abbiamo una lunga lista di sfide – ha evidenziato Pozzo -. Ci confrontiamo con crisi internazionali, nuovi muri commerciali, una concorrenza globale che non guarda più alle regole del gioco ma solo ai rapporti di forza, dai quali dobbiamo difenderci.  La transizione ecologica è una sfida gigantesca, ma anche un’opportunità per reinventare i nostri modelli produttivi.  Il costo dell’energia e la dipendenza dalle forniture estere ci impongono di puntare sull’autosufficienza e sull’innovazione.  Il calo demografico ci lancia un allarme che non possiamo ignorare: nei prossimi anni, solo in Friuli Venezia Giulia, mancheranno 100mila lavoratori. Dobbiamo formarli, attrarli, trattenerli.  Dobbiamo investire sui giovani, sulle donne, sui talenti. E, allo stesso tempo, gestire con responsabilità i flussi migratori, garantendo coesione sociale e sicurezza. Dobbiamo colmare il divario tecnologico, e posizionarci con forza sulle frontiere dell’innovazione: l’intelligenza artificiale, la robotica avanzata, la digitalizzazione dei processi non sono una moda, ma una necessità strategica”. 

“Non possiamo più accontentarci di rincorrere.  Dobbiamo tornare a guidare! - è stato il guanto di sfida lanciato dal presidente di Confindustria Udine -. L’Italia deve diventare protagonista di una nuova stagione europea: più unita, più autonoma, più competitiva. Una “grande Europa” che non sia solo mercato, ma anche politica industriale, difesa comune, energia condivisa, e ricerca strategica”. 

In questo contesto, la cultura del lavoro assume un significato rinnovato e più profondo: “è l’espressione della nostra identità, della nostra capacità di fare insieme, di fare sistema, di fare associazione. Dobbiamo essere capaci – ha ribadito Pozzo- di unire testa, cuore e mani.  Di coniugare innovazione e umanitàAbbiamo rinnovato questa sede con un obiettivo chiaro e ambizioso: farne una casa aperta, viva, utile. È qui che possiamo pensare il futuro. Insieme. Questa casa non deve essere solo la sede di un’associazione, ma un laboratorio permanente di idee. Un vero incubatore di progetti e di visioni, capace di generare impatto reale sul tessuto economico e sociale della nostra comunità”.  

“Abbiamo anche il privilegio, raro e prezioso – ha continuato il numero uno degli Industriali friulani -, di poter contare su istituzioni pubbliche che ci ascoltano, che sono presenti, che riconoscono concretamente il valore dell’impresa come motore della società. Questo non è un fatto scontato: è una condizione che va riconosciuta, valorizzata e messa a frutto. Sfruttiamo questo momento. Non limitiamoci a osservare: agiamo! Portiamo idee, soluzioni, visioni, anche se avveniristiche. Con idee solide, fondate su dati e competenze. Con proposte condivise, frutto di una visione collettiva. Con il coraggio di indicare strade nuove, anche quando sono complesse, anche quando richiedono scelte difficili. Perché chi fa impresa non chiede scorciatoie: chiede ascolto, regole chiare, e la possibilità di concorrere ad uno sviluppo che sia davvero sostenibile, duraturo, giusto”. 

Pozo ha concluso, rivolgendosi agli associati, il suo intervento con una sua convinzione profonda: “Senza impresa non c’è sviluppo. Senza di voi non esiste futuro.  Vi ringrazio, davvero, per ciò che fate. Per ciò che siete. E per tutto quello che, insieme, possiamo ancora costruire.  Buon Compleanno Confindustria!”.  

A porgere i saluti istituzionali agli ospiti presenti sono intervenuti pure il governatore della Regione FVG, Massimiliano Fedriga presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti, il presidente di Confindustria FVG, Pierluigi Zamò, e il vicesindaco del Comune di Udine, Alessandro Venanzi.

"La collaborazione tra istituzioni e sistema produttivo – ha detto Fedriga - ha permesso al Friuli Venezia Giulia di affrontare anche i momenti più complessi, portando risultati straordinari per la nostra comunità. Oggi, festeggiando gli 80 anni di Confindustria Udine, celebriamo non solo il passato, ma guardiamo con responsabilità e coraggio alle sfide del futuro".   Fedriga ha sottolineato l'importanza di "sapersi mettere in discussione, istituzioni e politica in primis, senza cedere alla tentazione di semplificare problemi complessi per raccogliere consenso. Dire sempre la verità, anche spiegando che non si può avere un'operazione a cuore aperto sotto casa perché onerosa e rischiosa. O che sulle infrastrutture non si può inseguire l'ultimo comitato. Dobbiamo garantire catene produttive vicine, non dipendenti da Paesi terzi che possono minacciare il nostro sistema sociale e democratico".    Il presidente ha poi toccato temi come "l'innovazione continua, la natalità e la formazione che deve preparare a sfide ancora sconosciute, distinguendo l'immigrazione subita da quella guidata e positiva".   

Dal canto suo, Michelangelo Agrusti ha evidenziato come "l'industria venga prima di Confindustria, una grande comunità che non lascia indietro nessuno. Il 95% delle nostre aziende ha meno di 15 dipendenti, sono meno difese e hanno meno possibilità di farsi ascoltare dai decisori pubblici: la nostra missione è dare loro una voce potente. Il 24 ottobre a Trieste ospiteremo una grande assemblea pubblica dedicata a Europa e industria con tutte le Confindustria europee presenti". 

Pierluigi Zamò, ha richiamato la coesione del tessuto imprenditoriale: "Bisogna cooperare per competere. Mestiere è una parola che viene dal Medioevo, dalle botteghe: noi imprenditori siamo fortunati ad aver scelto questo ruolo. Noi siamo Friuli Venezia Giulia". 

Per Alessandro Venanzi “80 anni sono una cifra tonda e sono ‘una storia’, che deve però guardare avanti alle sfide future, tra cui quella del passaggio generazionale che riguarda molte attività economiche del Comune di Udine”.   

È stato quindi proiettato un video celebrativo dedicato agli 80 anni dell’Associazione, con immagini storiche, volti e imprese che hanno segnato la storia industriale friulana.

Dopo il light dinner in giardino, la serata è proseguita con l’attesa cerimonia di premiazione delle imprese che fanno parte di Confindustria Udine da oltre 80 anni. Ai loro rappresentanti aziendali è stato consegnato un sigillo celebrativo realizzato dal Maestro Giorgio Celiberti, simbolo di identità e memoria.

Le nove aziende premiate sono: Acciaierie Bertoli Safau S.p.A., Toffolutti Officine S.r.l., Igino Mazzola S.p.A., Maddalena S.p.A., Turrini Bortolo S.n.c., Nonino Distillatori S.r.l., Folicaldi S.r.l., Gervasoni S.p.A. e Menis F.lli S.r.l.

Nella seconda parte delle premiazioni è stato invece reso omaggio ai dodici past president di Confindustria Udine, che hanno guidato con dedizione e lungimiranza l’Associazione nel corso dei decenni: Camillo Malignani (presidente dal 1945 al 1955), Archimede Taverna (1955-1969), Rinaldo Bertoli (1969–1979), Gianni Cogolo (1979–1984), Andrea Pittini (1984–1988), Carlo Emanuele Melzi (1989-1997), Adalberto Valduga (1997–2003), Giovanni Fantoni (2003–2007), Adriano Luci (2007–2013), Matteo Tonon (2013–2017) , Anna Mareschi Danieli (2017–2021, e Gianpietro Benedetti (2021–2024). Da ultimo, il past president Giovanni Fantoni ha consegnato il sigillo di Confindustria Udine a Luigino Pozzo, entrato in carica nel gennaio di quest’anno.  

La cerimonia di premiazione è stata preceduta dalla presentazione delle attività del Gruppo Giovani imprenditori di Udine da parte del presidente Giacomo Andolfato e di una parte del consiglio direttivo cuore pulsante del Gruppo stesso. Questi giovani imprenditori rappresentano la nuova generazione dell’industria friulana: il ponte tra innovazione e futuro, pronti a raccogliere le sfide del cambiamento con passione e visione. Andolfato ha ringraziato il presidente Pozzo “per averci dedicato questo spazio in una serata così importante per l’Associazione. Il Gruppo Giovani Imprenditori ha numeri in costante crescita – puntiamo a raggiungere quota 200 iscritti nell’arco di due anni – grazie all’impegno che questo Consiglio sta mettendo in tutte le sue attività. Oggi più che mai c’è bisogno di coraggio, visione ma anche di consapevolezza. Siamo qui per questo: per aiutarci a creare un futuro solido e crescere assieme”. 

"E' stata una serata emozionante per tutti - ha chiosato il direttore generale Michele Nencioni, chiamato sul palco dal presidente Pozzo -. Abbiamo bisogno anche di questi momenti".

La serata si è conclusa con il brindisi finale e il taglio della torta celebrativa, suggellando un evento che, in un’atmosfera informale e piacevole, ha unito memoria e visione, industria e comunità. Il presidente Pozzo ha ribadito: “Solo unendo le forze potremo dare risposte concrete e garantire un domani alle nuove generazioni”.