“Non è Silicon Valley. È Manufacturing Valley. Il Nordest che innova”

UDINE, 8 OTTOBRE 2025 - “Non abbiamo bisogno di diventare la Silicon Valley per innovare: lo stiamo già facendo qui nel Nordest, a modo nostro, partendo dalla manifattura”.

Lo ha sottolineato Dino Feragotto, coordinatore della Commissione Innovazione di Confindustria Udine, aprendo questo pomeriggio, nella torre di Santa Maria, il convegno dal titolo “Non è Silicon Valley. È Manufacturing Valley. Il Nordest che innova”, primo appuntamento del ciclo di incontri promossi dal “Club Innovazione” degli Industriali friulani, dedicato a capire come l’Intelligenza Artificiale stia già cambiando in profondità il tessuto produttivo del Nordest.

“E’ un evento - ha spiegato Feragotto - che vuole essere all’insegna della concretezza: niente slogan, bensì casi reali di intelligenza artificiale applicata ai processi produttivi, raccontati da chi ogni giorno lavora in fabbrica e la guida verso l’innovazione. L’obiettivo dell’incontro è offrire un momento di confronto basato sui risultati tangibili: costi, vantaggi, prospettive concrete di adozione dell’AI nelle aziende manifatturiere e le criticità da evitare”.

“Oggi – ha aggiunto Feragotto - tutti parlano all’IA generativa, ma nei processi produttivi non è così immediata l’applicazione. Ci sono attività e competenze che le aziende devono acquisire preventivamente perché va ricordato che l’IA lavora sui dati dell’impresa e non su quelli esterni. Le imprese devono quindi percorrere tutto un processo di preparazione dei dati analizzandoli per poi realizzare l’applicazione. Il progetto AIM - Artificial Intelligence for Manufacturing - di cui parliamo oggi, è un esempio concreto di come tematiche così complesse possono venire risolte se le imprese si mettono assieme”.

Dal canto suo, Roberto Filippo, direttore del Servizio Industria e Artigianato della Direzione centrale Attività produttive e turismo della Regione, ha ribadito l’attenzione dell’Amministrazione regionale verso queste tematiche e il supporto ai progetti di innovazione e di competitività delle aziende del territorio. 

L’incontro è proseguito con la presentazione da parte di Valentina Carlini, responsabile Politiche industriali di Confindustria, del report nazionale sull’adozione dell’AI nei contesti produttivi, che ha offerto una panoramica su come le linee guida strategiche possano tradursi in applicazioni operative per le imprese.

“I dati – ha rimarcato Valentina Carlini - indicano investimenti crescenti sull’intelligenza artificiale, una tecnologia che apre alle imprese opportunità in termini di efficienza e sviluppo di nuovi modelli di business e, quindi, competitività. Molte imprese hanno già integrato soluzioni di IA nei processi produttivi ma c’è ancora un’ampia parte di imprese, soprattutto di PMI, da avvicinare a questa tecnologia e da orientare verso percorsi di digitalizzazione”.

Per sensibilizzare le imprese e far comprendere le potenzialità dell’IA, Carlini ha ricordato come Confindustria stia promuovendo incontri sul territorio per avvicinare le imprese all’IA attraverso l’illustrazione dei casi d’uso raccolti nel Report “L’Intelligenza artificiale per il Sistema Italia” - che mappa 241 esempi di applicazione dell’IA nei processi produttivi - e attraverso la presentazione di IT4LIA, l’AI Factory italiana, di cui Confindustria è partner e che rappresenta una grande opportunità per accelerare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA.

Al termine, moderata da Alessandra Salvatori, direttore di Telefriuli, si è tenuta una tavola rotonda interattiva dal titolo ““AI per l’industria manifatturiera”, che ha visto confrontarsi manager ed esperti di primo piano: Rosario Maione, Digital Manufacturing manager di LimaCorporate (Enovis), Andrea Merluzzi, vice president Digital Solutions di Danieli Automation, Fabiano Benedetti, ceo & president di beanTech, Matija Klinkon, ceo di Led Luks doo, Andrea Bertolozzi, Senior Process engineer di Pittarc, e Cristian Sartori, Director Business manager di Siemens.

Va ricordato infatti che beanTech, LimaCorporate (oggi parte di Enovis™) e Danieli Automation sono coinvolte nel progetto AIM – Artificial Intelligence for Manufacturing -, sostenuto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dalla Regione FVG, che già dal 2018 ha introdotto l’AI nei processi produttivi. Le altre tre imprese, Led Luks, Pittarc e Siemens, hanno portato ulteriori testimonianze di come l’AI possa generare valore concreto nell’industria, rafforzando competitività e innovazione.

LA TAVOLA ROTONDA

Di seguito, le testimonianze aziendali rese dai protagonisti della tavola rotonda.

Rosario Maione, Digital Manufacturing manager di LimaCorporate (Enovis): "L'Industrial-IoT così come l'intelligenza artificiale rappresentano già oggi lo standard tecnologico per impianti produttivi all'avanguardia. Per applicare queste tecnologie con successo ed efficacia però, ci sono dei presupposti imprescindibili come l'adozione di un ecosistema tecnologico flessibile, acquisizione di competenze specifiche e capacità di adattarsi ai sempre più veloci cambiamenti di paradigma. Infatti, vista la velocità con cui nuove tecnologie e processi innovativi vengono introdotti sul mercato, un'azienda ha bisogno di integrare questi concetti con approccio flessibile e scalabile. Il progetto AIM, con una piattaforma modulare e tecnologie allo stato dell'arte, ha raggiunto l'obiettivo di introdurre in aziende operanti in ambiti diversi l'intelligenza artificiale industriale, legando l'acquisizione dati da fonti eterogenee all'applicazione di modelli avanzati facilitandone la messa in servizio e la loro gestione durante l'intero ciclo di vita. Fondamentali per i risultati raggiunti sono state anche le sinergie tra i vari partner, che hanno consentito di instaurare e rinnovare rapporti tra eccellenze del territorio".

Andrea Merluzzi, vice president Digital Solutions di Danieli Automation: “Per Danieli Automation la fabbrica del futuro è un impianto efficiente e flessibile, capace di garantire competitività anche nell’incertezza, ovvero adattandosi, agilmente ed in autonomia, a diversi scenari produttivi. Il progetto AIM ha posto le basi per il raggiungimento di questo ambizioso obiettivo, permettendoci, con un’unica piattaforma, di digitalizzare ed ottimizzare l’intera filiera, dall’acquisto del rottame alla spedizione del prodotto finito al cliente, e di integrare strumenti a supporto delle decisioni, elaborando, tramite l’intelligenza artificiale, l’enorme mole di dati raccolti”.

Fabiano Benedetti, ceo & president di beanTech: “Il progetto AIM rappresenta una svolta per il manifatturiero friulano e nazionale: grazie all’intelligenza artificiale, puntiamo a rendere le nostre fabbriche più intelligenti, efficienti e competitive. La collaborazione tra aziende leader del territorio e il supporto delle istituzioni hanno permesso di sviluppare soluzioni innovative, capaci di ottimizzare i processi produttivi, migliorare la qualità e potenziare la produttività delle nostre aziende. AIM è la dimostrazione concreta che l’innovazione nasce dalla sinergia e dalla visione condivisa verso la fabbrica del futuro”.

Matija Klinkon, ceo di Led Luks doo: “In Led Luks abbiamo avviato un ampio progetto di trasformazione digitale che integra sistemi ERP, CRM e MES con strumenti di intelligenza artificiale e una piattaforma dedicata ai clienti. Il percorso è stato impegnativo: per arrivare a soluzioni operative abbiamo dovuto lavorare a fondo sull’integrazione dei sistemi, sulla qualità dei dati e sulla formazione delle competenze digitali. Oggi l’AI è parte di un ecosistema che ci consente di automatizzare processi, ottimizzare i parametri di produzione e migliorare la qualità dei nostri prodotti. È un’evoluzione che ci permette di aumentare il valore aggiunto e di affrontare la competizione internazionale con maggiore efficienza e consapevolezza”.

Andrea Bertolozzi, senior Process engineer di Pittarc: “In Pittarc abbiamo realizzato un progetto che ha permesso di collegare dispositivi di processo di natura estremamente eterogenea ad un sistema Siemens di acquisizione e normalizzazione dei dati per successivo invio al cloud Microsoft, nella piattaforma Fabric. Qui i dati sono già organizzati e strutturati per essere analizzati dalle successive implementazioni di sistemi intelligenti che consentiranno di effettuare, a titolo di esempio, analisi automatiche delle anomalie, identificazione anticipata di potenziali derive, applicazione di modelli in grado di rispondere a domande del tipo "Che cosa sta succedendo?". Tuttavia, vanno evidenziati i consistenti risultati ottenuti già in questa fase preliminare grazie alla quale l'utente è in grado di analizzare i diversi processi come non era stato possibile in precedenza. Attraverso la fruizione già totalmente operativa di dashboard configurabili, di allarmi e report automatici e la creazione di segnali virtuali a partire da quelli reali, siamo ora in grado di controllare i processi e sviluppare analisi di correlazione e di causa-effetto molto più efficaci di quanto possibile precedentemente, analisi che hanno già permesso di conseguire risultati molto importanti”.

Cristian Sartori, director business manager di Siemens: “L’intelligenza artificiale può diventare davvero “industrial grade” solo se sostenuta da un’infrastruttura solida per la raccolta e l’elaborazione dei dati e, soprattutto, da un ecosistema di partner. Tecnologie come Industrial AI permettono di trasformare i dati di fabbrica in conoscenza, ma è solo attraverso la collaborazione con le imprese e i partner tecnologici del territorio che queste soluzioni acquistano valore concreto. Il nostro obiettivo è accompagnare le aziende, grandi e piccole, in un percorso condiviso in cui l’AI diventa strumento per aumentare competitività, sostenibilità e capacità di adattamento, costruendo insieme la fabbrica del futuro”.